Una casa di lusso per Medici Il caso finisce in Parlamento

SaràMarco Marsilio a presentare in Aula un'interrogazione per saperne di più. «Se l'articolo odierno (ieri, ndr) fosse vero - ha detto il deputato del Pdl - bisogna fare chiarezza per verificare la presenza di conflitti di interesse fra la posizione amministrativa e politica del presidente Medici e il grande affare che ha fatto». Ed è solo l'ultimo affondo della giornata. «Medici dovrebbe aprire un'agenzia immobiliare»; «No, non può essere lui»; «Un proletario comunista non può aver scelto di abitare in un quartiere borghese». Sempre sul filo dell'ironia: «È certamente vittima di un'omonimia»; «Propio lui che combatteva contro l'avidità degli speculatori immobiliari»; E ancora: «Sta forse risparmiando per aprire un fondo solidale per comprare casa a chi ha meno fiuto di lui per gli affari?». Centrodestra scatenato, insomma, contro Medici, «reo» - come ha rivelato Il Tempo -di abitare dal 2005 in un lussuoso appartamento di piazza Cavour, acquistato a settembre del 2010 a prezzo stracciato da un noto immobiliarista romano. Nell'atto notarile, firmato dalla convivente del minisindaco - la signora L.S. - è descritto un lussuoso appartamento composto da 5 vani e mezzo, di 150 metri quadrati, situato al quarto piano del signorile palazzo in Prati che ospita lo storico cinema Adriano. Il prezzo concordato dalle parti è di 500mila euro. Non pochi, per una casa, ma troppo pochi per un appartamento come quello che a conti fatti sarebbe stato pagato poco più di 3mila euro al metro quadrato. Il mercato delle case, nel quartiere, racconta invece un'altraverità: i prezzi variano da 7mila a 10mila euro al metro quadrato. Il costo di quella casa e dell'annesso posto auto (compreso nella cifra sborsata) supera abbondantemente il milione di euro. E se il centrodestra scherza sulle doti affaristiche del presidente, non può non venire il dubbio che l'acquirente abbia beneficiato di uno sconto piuttosto consistente. Silenzio, sulla vicenda, dalle fila dell'opposizione in Campidoglio e in Municipio, nonostante sia ancora aperta la ferita del ritiro delle deleghe all'assessore circoscrizionale all'urbanistica Pietro Latino. La rottura tra il presidente Medici (indipendente di Sel) e il Pd, ricordiamo, sarebbe scattata per un disaccordo sulla densificazione della centralità Romanina.