Sulla discarica la politica tentenna Cerroni va avanti come una ruspa
L'unicoad andare dritto come un treno, è Manlio Cerroni, il presidente della Colari che gestisce Malagrotta. Solo tre mesi fa pareva non ci fosse altra scelta. «Indietro non si torna», era il leit motiv delle istituzioni. Le due discariche temporanee di Riano e Corcolle erano considerate l'unica soluzione rimasta. I tempi stringevano. La dead-line era il 31 dicembre 2011. Poi, tutto a un tratto, i tempi si sono dilatati. Entro il primo gennaio Malagrotta avrebbe dovuto chiudere e i due nuovi siti sarebbero dovuti essere espropriati. Invece, agli sgoccioli del 2011, è arrivata la proroga di sei mesi di Malagrotta. E adesso quella di Riano non pare più l'unica alternativa. Il prefetto ha spiegato che da oggi verranno occupate le cave di Quadro Alto per permettere «le verifiche idrogeologiche per stabilire se il sito è idoneo». Pecoraro ha aggiunto: «Se non è idoneo dovremo cambiare destinazione». Ed ecco che le certezze di tre mesi fa hanno cominciato a sgretolarsi. Alemanno ha subito chiesto di essere coinvolto: «Se ci sono altre ipotesi, ci auguriamo che il prefetto verifichi e ci consulti». Polverini ha messo le mani avanti: «L'importante è raggiungere l'obiettivo di individuare nel più breve tempo possibile i siti. Siamo in una fase di verifica, attendiamo». Eppure, le zone di Corcolle e Riano erano state scelte su una rosa selezionatissima di sette aree papabili. Ad essere scartate furono Pian dell'Olmo (sempre a Riano), Osteriaccia, Monti dell'Ortaccio, Castel Romano. Pizzo del Prete, nel Comune di Fiumicino, è stato invece scelto come luogo dove dovrà sorgere, tra tre anni, la discarica definitiva. La svolta attendista su Riano ha suscitato le dure critiche del capogruppo Pd in Regione Esterino Montino: «Apprendo con stupore desolato che siamo ancora in una fase di verifica su Riano e Corcolle. Ma le valutazioni sull'idoneità di questi siti andavano fatte prima, non dopo. Si sono create aspettative a Malagrotta, data per già chiusa sui manifesti e invece sarà operativa sicuramente fino a giugno e quasi certamente fino a dicembre. Nello stesso tempo, si sono creati allarmismi e tensioni in tutta la Regione». Ad avere le idee chiare, invece, è Cerroni. Pochi giorni fa il Consiglio di Stato gli ha dato torto rigettando il ricorso con cui aveva chiesto di annullare lo stato di emergenza e, di conseguenza, l'esproprio di Quadro Alto a Riano. Sito che, guarda caso, è stato comprato a ottobre proprio da Cerroni. Il «re dei rifiuti» guarda già avanti: «La seconda linea del gassificatore di Malagrotta non funziona perché non c'è ancora il finanziamento, ma è già realizzata e nel 2013 potrà essere inaugurata. C'è un investimento di 200 milioni, un problema finanziario di non poco conto che, però, è in via di soluzione». Cerroni tira dritto anche sull'altro inceneritore che dovrebbe sorgere ad Albano e sui cui è atteso un pronunciamento del Consiglio di Stato: «Se tutto va bene, nel 2013 dovrebbe essere completato».