Pdl, Frattini benedice
«Ilcoraggio di cambiare», dicono i due esponenti Pdl, subito appoggiati dal senatore Stefano De Lillo e dai consiglieri capitolini di Laboratorio Roma. Ieri è stata la volta di Franco Frattini. Non è infatti un mistero la volontà dell'ex ministro di crearsi una corrente romana che dia sostanza alla sua esperienza politica che, ricordiamo, più volte lo hanno fatto entrare nel totonomine dei candidati a sindaco per Forza Italia in diverse tornate elettorali. «Le proposte degli amici Mario Baccini e Massimiliano Maselli per una mozione da presentare ai congressi del PdL nel Lazio, sono interessanti e condivisibili. Chi come me ha fin dal primo momento sostenuto il forte impulso di Angelino Alfano per l'apertura e inclusività del partito, e per il merito e la rappresentatività come criteri essenziali, vede naturalmente con favore - e spero che il consenso si allarghi sempre più dice Frattini - iniziative dirette a rafforzare l'unità del Pdl attraverso il dibattito e il consenso congressuale su idee e valori condivisi». Ma davvero l'accordo unitario sulla conferma di Gianni Sammarco alla guida del partito romano è in pericolo? Difficile dirlo. Quello che sembra invece più probabile è che si arrivi allo scontro congressuale, ovvero a quella conta delle tessere di cui molti autorevoli esponenti del partito vorrebbero fuggire. La via d'uscita però c'è. Trovare una rappresentanza dell'anima moderata e più democristiana del Pdl all'interno delle amministrazioni dove il centrodestra è al governo. Ecco allora che dirigenze all'interno delle aziende o assessorati potrebbero colmare quel gap di rappresentanza che oggi sconta una parte del Pdl. Un primo paletto importante è stato già messo la settimana scorsa con la nomina del consigliere regionale Alessandro Vicari (Lista Polverini) a coordinatore del Lazio dei Cristiano popolari di Mario Baccini. In quell'occasione Massimiliano Maselli, presidente di Sviluppo Lazio aveva portato i suoi saluti. Baccini, Maselli, De Lillo, Frattini. Saranno loro a stringere l'accordo con Alemanno e Polverini per la guida del partito? Alemanno ieri è tornato a ribadire la necessità di un centrodestra all'alleato con Terzo Polo e Udc. La proposta di una piattaforma politica allargata al centro deve però avere come presupposto l'unità del Pdl. Altrimenti si rischia di ripercorrere gli errori del vecchio Ulivo.