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I benzinai rischiano di restare a secco

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Alcuni hanno già chiuso: «Tutto esaurito»

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Main strada sembra di assistere alle prove generali. Gli automobilisti, in questi giorni, rischiano di restare senza carburante a causa delle proteste dei conducenti dei tir che, giornalmente, riforniscono le pompe. E anche se supereranno questa prova i romani dovranno vedersela a breve con dieci giorni di sciopero dei benzinai. Le date di questa manifestazione non sono state ancora indicate dai sindacati. Ma quando si sapranno scatterà la corsa al «pieno». E intanto qualcuno si avvantaggia. Non ci sono le file ai ditributori, ma in molti hanno portato l'auto e il motorino a riempire il serbatorio fino all'orlo. Perché, a causa dei tir, i benzinai nelle prossime ore potranno restare a secco. Già ieri qualche rischio serio si è corso. È il caso dell'IP di piazzale della Radio. L'autocisterna per il rifornimento della pompa è arrivata solo verso le 16 di pomeriggio. «Vedremo che succederà nei prossimi giorni - dice Aldo -, per ora siamo aperti». Sul filo del rasoio anche il benzinaio Q8 in via Carini che al mattino non aveva carburante e nel pomeriggio è stato rifornito. Se la passa male, invece, la pompa Agip di piazzale della Radio. I proprietari hanno attaccato un cartello: «Tutto esaurito». La benzina qui è finita ed è un primo campanello d'allarme che fa correre gli automibilisti di Marconi a caccia di rifornimenti. È un caso - quasi - isolato. Ma in molti potrebbero fare la stessa fine. Sì perché in viaggio per la città molti benzinai raccontano di essere agli sgoccioli. «Domani mattina (questa mattina, ndr) - racconta Khamal, proprietario del distributore IP in largo Battistini - non avrò più benzina e probabilmente non riuscirò a far arrivare l'autocisterna. Lo sciopero? Noi non sappiamo nulla». Stessi dubbi che vivono i dipendenti della pompa Agip in via Quirino Majorana. «Domani (oggi, ndr) con molta probabilità qui finisce e poi vedremo che succede. Intanto chi ha saputo che potrebbe verificarsi questo problema si è premunito facendo il pieno. Staremo a vedere». Sono, invece, molto più tranquilli i bangladesh al distributore Eni di fronte. Mentre non sembra avere problemi la pompa TotalErg in viale dei Quattro Venti: «Qui c'è benzina a volontà». Sempre sulla stessa via c'è Simone, al distributore Shell. Prova a spiegare l'incertezza di questi giorni: «Vedete, io ora ho la benzina. Ma domani con molta probabilità dovrò riordinarla. Telefonerò alla "casa madre" per chiedere di rifornire le mie tre cisterne da 5000 litri. E non è detto che mi dicano che sarà possibile. La verità - ammette Simone - è che non ci stanno facendo capire nulla. Siopero sì, sciopero no. E la gente? Sì, stiamo lavorando di più, ma ancora non siamo con le file di cento metri. Speriamo che tutto si plachi, così possiamo continuare a lavorare». Insomma, la confusione è totale. Eppure i rischi più alti ancora devono essere presi in considerazione. E se i benzinai incrocieranno per dieci giorni le braccia, altro che psicosi.

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