Gassman e Brignano: città invivibile
Puntuale.Immancabile. Quando le armi fanno sentire la loro voce, le polemiche esplodono con l'intensità di una raffica di mitra. Così è accaduto anche ieri dopo l'omicidio della Pisana. Non bastano le parole di Alemanno, che promette un intervento ancora più duro. «È uno scontro che possiamo e dobbiamo vincere, come dimostrano i risultati di tutte le operazioni condotte dalle forze dell'ordine e della magistratura in questi ultimi mesi - spiega il sindaco - È necessario procedere ancora a lungo con la massima fermezza e decisione, unendo tutte le forze politiche e sociali in una grande convergenza che sostenga senza esitazione quest'azione dello Stato. Roma vincerà questa sfida». E aggiunge: «Le istituzioni non si devono dividere, non devono perdersi in polemiche sterili». Un appello vano. «Il sindaco non è capace di far fronte all'emergenza criminalità. Per questo il Partito Democratico auspica che, quanto prima, Alemanno convochi il consiglio straordinario che da tempo, e su nostra richiesta, aveva annunciato, così da poter ascoltare le nostre proposte, maturate anche grazie al rapporto con il territorio», affermano alcuni membri del Pd, tra cui il deputato Jean-Leonard Touadì. A parte le reazioni politiche, però, ci sono due romani esasperati, delusi, preoccupati. Spiegano Enrico Brignano e Alessandro Gassman, intervistati da «A»: «Ci ritroviamo a vivere in una città terrorizzata, dove non c'è rispetto per gli anziani, per le donne, dove i giovani fanno a botte per niente», si sfoga Brignano, cresciuto nella borgata di Dragona, che aggiunge: «Gli adulti che non si assumono la responsabilità di essere d'esempio. La politica è irresponsabile. Se i deputati si menano in Parlamento, perchè dei ragazzi di 17 anni dovrebbero fare di meglio? Se il ministro dell'Economia, mica il mio vicino, pagava l'affitto in nero, perchè dovrei sentirmi moralmente obbligato a fare il contratto? A Gheddafi hanno fatto piantare la tenda a Villa Pamphili, a me quasi nemmeno mi fanno entrare in bici. Io mi vergogno come un ladro di questa classe dirigente». Alessandro Gassman è più freddo, ma ugualmente critico: «Roma non è mai stata educata ma nemmeno così aggressiva. Prima accettava tutti, oggi è diventata razzista e pericolosa. Non ho un'antipatia personale verso Alemanno, ma la città ha subito un degrado evidente. Non è mai stata una città così insicura ed è lo specchio del Paese che vive nella paura. E quando si ha paura si diventa violenti».