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Al Circo Massimo la rabbia degli ambulanti

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Dopoil caos-tassisti, ora sono loro i protagonisti della protesta. Con i camioncini, gli striscioni e i megafoni si sono presentati in strada per chiedere l'abolizione della legge Bolkestein, quella che loro chiamano «direttiva ammazza ambulanti». Dopo un comizio al Circo Massimo, i duecento hanno poi urlato le proprie ragioni anche sotto Palazzo Montecitorio. Ma cos'è la legge Bolkestein? Nel 2006 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno varato questo testo di legge relativo ai servizi nel mercato interno. Il testo entra nel merito delle concessioni date a chi ha un banco, che sia di vestiti o sia di frutta non cambia nulla, e dice che ogni dieci anni non saranno più rinnovate automaticamente ma torneranno indietro ai Comuni che riassegnerà tali concessioni al migliore offerente con un'asta pubblica a cui potranno partecipare, per la prima volta, anche cooperative e società di Capitali. Un danno per gli ambulanti italiani (da sempre con regole diverse rispetto ai colleghi degli altri Stati europei). Gli operatori, infatti, hanno pagato queste concessioni dai 70 ai 120 mila euro, facendo grandi sacrifici e si ritroverebbero con un pugno di mosche. Non solo. La Bolkestein doveva essere operativa nel 2015, ma a causa dell'articolo 34 del decreto liberalizzazioni è stata anticipata la riconsegna delle concessioni al 2013. Insomma, un'intera categoria rischia di finire a gambe all'aria. «Sono con gli operatori del commercio ambulante - dice il consigliere Giordano Tredicine del Pdl -. Sottoporrò in commissione commercio le loro richieste. Non si può mettere a repentaglio il posto di lavoro di più di ventimila operatori». F.P.

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