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I taxi scioperano. I sindacati trattano

Taxi in fila all'aeroporto di Fiumicino, Roma,

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I dubbi erano pochi. Ma la conferma ufficiale dello sciopero delle auto bianche indetto per oggi dalle 8 alle 22 è arrivata ieri intorno alle 15, al termine di una riunione delle organizzazioni di categoria. Fuori dal coro la Confartigianato Taxi che non parteciperà allo sciopero: «La nostra Associazione ha sempre agito con senso di responsabilità - ha detto il presidente Fabio Parigi - e, rispetto alla protesta, abbiamo preferito la strada della proposta per costruire soluzioni utili nel confronto con il governo. Non abbassiamo la guardia ma siamo fiduciosi sull'approfondimento e gli ulteriori miglioramenti che potranno essere realizzati nei tempi della conversione in legge. Pertanto Confartigianato Taxi non aderirà a manifestazioni e iniziative di protesta organizzate nei prossimi giorni». La battaglia, quella vera, si gioca comunque tutta in Parlamento dove il decreto delle liberalizzazioni e soprattutto la parte riguardante i taxi sarà oggetto di confronto, dibattito e cambiamenti. Ne è convinto il sindaco Alemanno che dopo aver ribadito di stare dalla parte di «quei poveracci di tassisti» è tornato a mettere i puntini sulle "i". «Credo che i Comuni non possano essere espropriati della potestà di decidere sulle licenze perché i taxi sono trasporto pubblico locale e, in quanto tali, per il principio di sussidiarietà, devono essere regolati dai Comuni senza interventi dirigisti da parte della Stato - ha precisato Alemanno - un'agenzia, un'autority, può servire per coordinare queste attività ma non certo per fare imposizioni sulle teste dei Comuni. Quindi, c'è convergenza tra interessi dei Comuni e quelli della categoria dei tassisti». Ci sarà dunque un incontro tra l'Anci, gruppi di parlamentari e sindacati dei taxi per trovare una soluzione condivisa da trasformare in emendamento. La strada maestra sembra restare quella del principio "una licenza più tassisti". Ovvero la possibilità di dare in gestione a più persone la stessa licenza e la stessa auto. In questo modo si avrebbe più lavoro, più turni ma non verrebbe intaccata la licenza. Una soluzione che piace al Terzo Polo e a gran parte del Pdl.

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