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Circo Massimo ostaggio delle proteste

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Confumogeni, urla, strigioni, assemblee improvvisate e volantinaggi. E oggi lo invaderanno pure gli ambulanti (dalle 10 alle 18 con conseguenti deviazioni degli autobusbus). Il Circo Massimo è ormai il simbolo delle proteste. Calpestato e presidiato da migliaia di lavoratori, di ogni categoria, è ormai in ostaggio di sit-in e manifestazioni. Sopra quel sito archeologico è passato di tutto. Dai carri della protesta gay guidata da Lady Gaga con cinquecentomila persone al seguito ai blitz dei pacifisti alla festa delle forze armate. Dalle crocerossine ai presidi dei centri sociali. Per non parlare dei cortei. Che siano studenti o professori, ricercatori o cobas, passano tutti per il Circo Massimo che diventa, così, a volte punto d'arrivo per le manifestazioni che investono la Capitale o punto di passaggio per tutti quei cortei che tentano di raggiungere i palazzi del potere nel cuore del Tridente. Ma sulla distesa, come non si contano le urla di protesta, ci sono anche innumerevoli manifestazioni di festa. Concerti, mostre a cielo aperto, tornei di beach soccer, maratone o lotte tra gladiatori che ricordano l'antico Impero. Per i romani, e non, è il punto di ritrovo dove far convogliare grandi quantità di persone. Basti pensare al fiume di gente che si è riversata in occasione della vittoria dei mondiali di calcio. Insomma, comunque vada, il Circo Massimo è calpestato tutto l'anno da proteste e manifestazioni. E a ripulire, ovvio, è sempre il Campidoglio.

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