Colosseo, la Uil ritira l'esposto sul finanziamento Tod's
La Uil beni culturali ritira l'esposto sul contratto di sponsorizzazione del Colosseo firmato dal ministero dei Beni culturali con il patron della Tod's Diego Della Valle. Il sindacato denuncia "l'aggressione mediatica istituzionale a cui è sottoposto da settimane". "Ringrazio la Uil Beni Culturali per aver ritirato l'esposto" contro l'aggiudicazione dei lavori di restauro del Colosseo "secondo l'invito che avevamo fatto da tempo", ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno. La Uil beni culturali ritira l'esposto presentato il 18 marzo a magistratura e Corte dei Conti sul contratto di sponsorizzazione del Colosseo, firmato dal ministero dei Beni culturali con il patron della Tod's Diego Della Valle. Il sindacato in una nota denuncia «l'aggressione mediatica istituzionale a cui è sottoposto da settimane». La segreteria nazionale della Uil Beni e Attività Culturali, si legge, «ha inviato una lettera alla Procura della Repubblica di Roma, alla Corte dei Conti e al ministro Ornaghi con cui denuncia l'aggressione mediatica istituzionale a cui è sottoposta da settimane relativamente al restauro del Colosseo». Nella missiva il sindacato sottolinea «la storica attività esercitata a tutela del Patrimonio Culturale ed ha sempre sostenuto e sostiene come il Colosseo vada restaurato al pari degli altri beni culturali presenti nella città di Roma e sull'intero territorio nazionale». «Allo stesso tempo nel ricordare l'esposto denuncia relativamente alla Convenzione stipulata per il restauro del Colosseo tra il Commissario Straordinario all'Archeologia di Roma, Roberto Cecchi, ed il Gruppo Tods rappresentato da Diego della Valle - prosegue la segreteria nazionale - abbiamo segnalato l'attenzione dei media nonchè di soggetti Istituzionali che, invece di valutare i profili di legittimità di un accordo che a tutt'oggi continua a non essere pubblico, hanno scatenato un vero e proprio attacco nei confronti della Uil Beni e Attività Culturali sostenendo la tesi che il restauro del Colosseo fosse bloccato per colpa della nostra iniziativa». A tal proposito la Uilbac «ha rappresentato la circostanza che l'esposto non poteva e non può bloccare il restauro per il semplice motivo che la Soprintendenza speciale all'Archeologia di Roma, che ha competenza sul Colosseo, disponeva e dispone tutt'ora di risorse sufficienti, come si dimostra dalla tabella, ad approntare lavori, almeno quelli ritenuti urgenti dai propri tecnici. Dai dati resi noti dal monitoraggio, effettuati e resi noti dal Mibac, con la circolare n. 11 dello scorso 9 gennaio scorso, emerge che la Soprintendenza speciale all'Archeologia di Roma alla data del 30 novembre aveva una disponibilità di cassa pari a ben 82.720.008,78 milioni di euro. Questo significa che ad oggi vi sono le condizioni per avviare tutte quelle azioni di salvaguardia a tutela del Colosseo». «Non solo - continua la Uilbac - ma alla data del 30 novembre nelle contabilità speciali delle Soprintendenze, Direzioni Regionali, Archivi e Biblioteche e Istituti vi sono ben 536.266.773,37 milioni di euro che si sommano ai conti di Tesoreria Unica, come nel caso delle Soprintendenze Speciali e Istituti autonomi, per 181.750.209,07 milioni di euro. Questo significa che si ha un importo significativo di oltre 717 milioni di euro». Certo, aggiunge, «va verificato quanto di queste somme sono state già impegnate da parte delle Soprintendenze, Direzioni Regionali e Istituti speciali, intendendosi per impegno di spesa un'obbligazione giuridica già perfezionata con un contratto firmato. Ricordiamo che l'ex Ministro Buttiglione tagliò a Pompei la bellezza di 30 milioni di euro nonostante il Soprintendente del tempo sostenesse che le somme erano state già impegnate. Questo significa che il ministro dovrebbe accertare la capacità di spesa delle varie articolazioni del ministero e, come abbiamo sempre sostenuto, adottare gli atti conseguenti alle eventuali responsabilità legate alla giacenza di risorse che immesse nei circuiti territoriali possono imprimere una spinta alle difficoltà di lavoro e di occupazione». Nel caso del Colosseo, «vista la consistenza delle risorse disponibili, va effettuata una verifica con urgenza e trasparenza ma sin d'ora la Segreteria Nazionale della Uil Beni e Attività Culturali respinge al mittente tutte le accuse fin qui rivolte alla propria attività e, allo stesso tempo, denuncia l'aggressione mediatica a cui è sottoposta quotidianamente. Nel fare tutto ciò, al fine di evitare ulteriori rappresentazioni distorte oltre che fantasiose, nonchè di alimentare sospetti rispetto ad una condotta sempre lineare e corretta nell'esercizio dell'attività sindacale, la segreteria nazionale ha comunicato alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti la decisione di ritirare l'esposto - denuncia del 18 marzo 2011. Ora - conclude - aspettiamo di vedere su chi il sindaco e taluni giornalisti vorranno far ricadere colpe inesistenti».