Ambulatori blu antinfluenza con 70 medici di famiglia
L'epidemia ancora non c'è. Ma da ieri in 9 ospedali sono attivi gli «ambulatori blu». Un «percorso veloce influenza» che eviterà l'ingolfamento dei pronto soccorso e le estenuanti attese con la presenza di 70 medici di famiglia, a rotazione, coordinati dalla Fimmg. Per la prima volta la Regione Lazio previene gli assalti in ospedale, legati al panico da influenza, con la presenza rassicurante (e competente) dei nostri medici di casa. «E il messaggio servirà anche a far comprendere che per l'influenza non serve andare in ospedale» spiega il presidente Fimmg del Lazio, PierluigiBartoletti. Nove le strutture ospedaliere che hanno aderito all'iniziativa. Sei a Roma (San Camillo-Forlanini, S. Andrea, S. Giovanni, Umberto I, Tor Vergata e Pertini), cui vanno aggiunti l'ambulatorio all'ospedale Grassi di Ostia e quello a piazza Istria, a Talenti, operativi da un anno. Tre gli ambulatori blu nel Lazio: S. Maria Goretti a Latina, Spaziani (Frosinone), Santa Scolastica (Cassino). E nel Viterbese funziona come un ambulatorio blu quello di Ronciglione. L'iniziativa è stata presentata dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme con il direttore Programmazione e risorse del Servizio sanitario regionale, Ferdinando Romano, il presidente della Fimmg-Lazio Pierluigi Bartoletti e Luciano Cifaldi della Cisl. Gli ambulatori resteranno aperti fino al 16 marzo (salvo proroghe), 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. Inoltre è stato attivato un numero telefonico regionale (06.58602464, tutti i giorni dalle 8 alle 20): anche qui rispondono medici di medicina generale. Coinvolte nel progetto anche le Ucp, Unità di cure primarie. «È un progetto sperimentale - ha detto Polverini - ma che se funziona, come noi immaginiamo, sarà riproposto annualmente o comunque rispetto alle epidemie di influenza che colpiscono il nostro territorio. È stato reso possibile grazie ad un accordo di collaborazione con i sindacati in generale e con i sindacati dei medici generali in particolare». L'osservazione è stata importante. «In alcuni mesi dell'anno - ha spiegato la governatrice - abbiamo una presenza importante nei pronti soccorso di pazienti con sintomi dell'influenza. Questo comporta lunghe attese e strutture sovraffollate. Sarà dunque disposta una segnaletica apposita per arrivare ai punti blu, dove, se serve, si potrà disporre il trasferimento al pronto soccorso. Devo sottolineare - ha aggiunto - che non tutte le strutture hanno risposto con la stessa solerzia. Inoltre, in questo modo, avviciniamo i medici di base al sistema ospedaliero». Il fenomeno dell'influenza, ha commentato Romano, è «prevedibile: per questo possiamo evitare il sovraccarico dei pronti soccorso spostando l'attenzione sui medici di famiglia». Soddisfatti i sindacati: «È la prima volta - ha detto Bartoletti - che la Regione mette in campo una risposta strutturata, che risolve anche il problema del "buco" del week-end».