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In parafarmacia noi medici a mezzo servizio

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Dafarmacisti dipendenti nel 2007 sono diventati titolari di parafarmacie. Sono Giuseppe Scioscia e Andrea Chirico, entrambi 43 anni, il primo titolare della parafarmacia a Corso Vittorio e presidente del Forum farmacia non convenzionata, l'altro titolare della parafarmacia in via Cavour. Voi ce l'avete fatta. Soddisfatti? «Dire questo è un eufemismo - rispondono - Pur avendo una laurea e un'abilitazione identiche ai nostri colleghi che lavorano in farmacia, possiamo vendere solo la Tachipirina da 500 ma non quella da 1.000. È una limitazione nell'esercizio della nostra professione». Cosa manca? «Il nostro entusiasmo è partito con la prima "lenzuolata", la prima trance della riforma Bersani del 2006, che dava la possibilità di vendere fuori dalla farmacia i farmaci senza prescrizione medica (Sop) e Otc ovvero da banco. La seconda parte, cioè la liberalizzazone del farmaci di classe C è stata bloccata. E forse sono riusciti a bloccarla anche adesso. Eppure nel cambiamento avremmo tutti tanti vantaggi». Quali vantaggi? «Liberalizzare il mercato della fascia C crea nuovi posti di lavoro (l'apertura di 3.500 parafarmacie hanno già creato 7mila posti di lavoro); risparmi per il cittadino paziente che solo la concorrenza con il doppio canale di vendita crea, e la possibilità di esercitare la professione appieno». Volete una fetta di questa torta? «La classe C incide sul mercato del farmaco solo per il 10%. Noi chiediamo di poter condivere soltanto questa quota».G. M. Col.

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