È caccia al crumiro
Èla guerra che si è combattuta ieri in città tra i tassisti. Per avere un'idea di cosa è successo basta raccontare quanto è accaduto alla stazione Termini. C'è una scena emblematica per descriverlo. Sono passate da poco le 13. Una signora anziana è appena scesa dal treno. È arrivata a Roma per andare a trovare la nipotina nata al Fatebenefratelli. Si avvicina all'area di sosta dei taxi e si mette in attesa. Tutto intorno è deserto. Di auto bianche neanche l'ombra. Un tassista, però, si avvicina a piedi. «Mi dispiace signora, è inutile che aspetti, oggi siamo in assemblea. Niente taxi. Facciamo solo corse d'emergenza». L'anziana ribatte: «Ma la mia è un'emergenza, devo andare a trovare la mia nipotina appena nata». Il tassista non ne vuole sapere: «Mi dispiace, questa non rientra tra le corse urgenti». Ma ecco spuntare in lontanza un taxi. La signora fà cenno con una mano. Il taxi si ferma e scende un conducente che ha scelto di non scioperare: «Prego signora, salga pure, mi dia la valigia». Ed è allora che si scatena l'inferno. Il primo tassista inizia a urlare: «Non puoi lavorare, dobbiamo restare uniti». Accorrono altri colleghi in sciopero. Urlano: «Crumiro vergognati, sei un infame». Il volenteroso fa salire la signora in fretta e furia, si rimette alla guida e spinge sull'acceleratore riuscendo a fuggire. Ecco, questa scena ieri alla stazione Termini si è ripetuta per tutto il giorno. I pochissimi «crumiri» che accoglievano i clienti sulle loro vetture e i «duri e puri» che cercavano di ostacolarli in ogni modo. La caccia al «disertore» dello sciopero si è diffusa in tutta la città. I pericoli maggiori li hanno corsi i tassisti che sono passati con la propria auto in via del Corso, di fronte alla Galleria Sordi dove si trovava il presidio di protesta contro il Governo. Ogni volta che un taxi ha provato a passare di lì si è scatenato il putiferio. Gli insulti si sono sprecati. La carrozzeria di qualche taxi è stata presa a calci e pugni e sono volati gli sputi. I più moderati hanno invitato i «crumiri» a smettere di lavorare e ad unirsi alla protesta. Qualcuno ha accettato, gli altri sono riusciti a scappare. Il Campidoglio ha mostrato i muscoli e si è scagliato contro chi ha scioperato in modo selvaggio (quasi tutti). L'assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma ha fatto sentire la propria voce: «L'Amministrazione capitolina, ribadendo la legittimità di chi manifesta il proprio dissenso nei termini previsti dalle normative vigenti, perseguirà - conclude - quanti si renderanno protagonisti di atti illegali o provocheranno ingiustificati disagi alla città e ai suoi cittadini». Stando a queste parole, nei prossimi giorni bisogna aspettarsi il fioccare delle sanzioni. Multe che dovrebbero arrivare quasi sicuramente, dal momento che anche l'Autorità garante sugli scioperi ha chiesto al prefetto di usare, se serve, il potere di precettazione. L'Authority sta studiando anche la possibilità di comminare le sanzioni di 25mila euro alle cooperative che hanno trasgredito il regolamento.