Rimossi i sampietrini della memoria
Tre«pietre d'inciampo», i sampietrini d'ottone posti ai piedi delle case dove abitavano i deportati della Shoah, sono state tolte e sostituite da tre pietre «normali». Erano state installate tre giorni fa in piazza Santa Maria in Monticelli, in memoria di Letizia, Elvira e Graziella Spizzichino. Qualcuno nella notte di mercoledì le ha sostituite. A terra, di fronte al portone, la calce si è appena solidificata. A pochi metri c'è il ministero di Giustizia: le telecamere, probabilmente, hanno ripreso l'atto vandalico. Le forze dell'ordine indagano. Ma intanto a pochi giorni dal Giorno della Memoria (il 27 gennaio), la storia della Shoah è stata offesa. «La notizia - dice il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna - è fonte di intensa sofferenza e preoccupazione per tutti gli ebrei italiani e per tutti quei cittadini educati al rispetto della memoria e delle identità. Si tratta, come è evidente, dell'ennesimo vergognoso tentativo di cancellare il ricordo delle afflizioni subite da coloro che furono perseguitati negli anni del nazifascismo». S'indigna il mondo della politica. A iniziare dal sindaco, Gianni Alemanno: «Roma, città simbolo della lotta di liberazione e dei valori di civiltà, libertà e democrazia, non merita di essere sfregiata in questo modo». Della stessa intensità lecondanne del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, della governatrice, Renata Polverini, degli assessori comunali De Palo e Gasperini. Dalla Regione sdegno anche da parte dei consiglieri. È il caso di Ernesto Irmici e Francesco Pasquali. Anche il presidente di Sant'Egidio, ora ministro, Andrea Riccardi, interviene: «Sono preoccupato per l'escalation di atti che offendono la memoria». Fabio Perugia