«Se la stufa è nello spazio consentito non si può rimuovere»
Ladelibera 75, inoltre, deve essere modificata nella parte in cui prevede la revoca della concessione in caso di arredo difforme». Il capogruppo dei Verdi in Centro storico, Nathalie Naim, conosciuta soprattutto per la sua "battaglia" contro "tavolino selvaggo" e per aver portato in Consiglio i piani di massima occupabilità e i piani zero del Municipio, sostiene che le rimozioni dei funghi caloriferi autorizzate le scorse settimane dal presidente del I Municipio Orlando Corsetti, «potevano avvenire solo nel caso di arredi posizionati fuori dallo spazio autorizzato, visto che si tratta di occupazione totalmente abusiva». Una piccola differenza di forma, ma non di sostanza, che fa riflettere sul fatto che non è tutto così chiaro sul fronte delle Osp e che forse, una riflessione sulla delibera che disciplina le occupazioni di suolo pubblico, va avviata. Anche perché, dal presupposto della Naim, si evince che, di fatto, «l'ordinanza di Alemanno è stata inutile». E la Naim non è una che fa sconti ai commercianti. Lo ribadisce anche quando spiega cosa non va, a suo dire, di questa delibera. «Ci sono molte Osp abusive in Centro e queste vanno combattute e sanzionate. Ma non si può parlare di chiusura di un locale e di revoca del titolo all'esercente se l'arredo difforme è un menù o una stufa. Ben diverso il discorso di una tenda di plastica che oscura la visuale dei monumenti. Ma è chiaro che tra un menù e una tenda o una struttura in legno abusiva c'è una differenza che va evidenziata nella normativa». Per questo, evidenzia la Naim, «la decadenza della concessione per arredo difforme non è stata fatta mai valere fino a oggi.È stato sempre considerato un provvedimento molto forte». La rimozione dei funghi, dunque, non poteva avvenire per le stufe trovate nello spazio autorizzato». Semmai è utile, dice la Naim, «avviare una riflessione anche sui caloriferi, magari sostituendoli con stufe elettricche, autorizzabili». Dam.Ver.