Dimagrisce il debito di Roma Capitale
Unrisultato importante quello raggiunto dalla gestione commissariale per il piano di rientro dal debito capitolino che, al netto dei crediti, è sceso oggi da 12,4 a 9 miliardi di euro. A presentare i conti oltre al sindaco Alemanno, il commissario straordinario per il rientro, Massimo Varazzani, l'assessore al bilancio, Carmine Lamanda, il segretario generale di Roma Capitale, Liborio Iudicello, il direttore esecutivo Raffaele Borriello e il ragioniere generale, Maurizio Salvi. Il contributo per il piano di rientro è, ricordiamo, di 500 milioni di euro l'anno. Di questi 300 milioni li versa lo Stato, 200 il Comune di Roma attraverso l'aliquota dello 0,4 per mille dell'Iperf e dei diritti di imbarco su Fiumicino. «Voglio ringraziare il Comune di Roma che ha anticipato somme ingenti - spiega Varazzani - per la precisione 619 milioni, poi restituiti. L'attività della gestione commissariale è entrata a pieno regime a partire da giugno 2011, una volta accertata la definitività delle risorse finanziarie garantite dal contributo statale di 500 milioni annui. Con i soldi a disposizione il Commissario è riuscito a pagare, nel 2010 e nel 2011, mutui e debiti finanziari per 500 milioni l'anno e a chiudere 6 contratti derivati su 9 esistenti. Quanto al pagamento dei debiti non finanziari, fino al 26 luglio 2011 - ha detto Varazzani - erano stati pagati 800 milioni di crediti ai fornitori. Da quel momento in poi ne sono stati pagati altri 140 milioni e ne rimangono da pagare 650 milioni». Soddisfatto Alemanno. «Abbiamo salvato Roma Capitale perché, se da una parte l'attività commissariale ha permesso una riduzione del debito, contemporaneamente dal 2008 abbiamo mantenuto i bilanci in pareggio. Questa è un'opera storica che ha permesso di salvare la città - ha detto il sindaco - non solo nel 2008 rischiavamo il default ma con la crisi ecnomica in corso, ora avremmo avuto una situazione praticamente ingestibile. Al contrario, oggi la parte corrente del Comune di Roma, quella che funziona dal 2008, fa sì che siamo un comune virtuoso». Non è mancata poi la polemica sul compenso e compatibilità del commissario straordinario, che è tornato a chiarire: «Il compenso del commissario è di 250 mila euro mentre i subcommissari vengono pagati circa 30-35 mila euro ciascuno per un totale di 100 mila euro, comprese nella somma totale dell'ufficio commissariale». Poi sulla sua presunta incompatibilità con il ruolo di amministratore delegato di Fintecna: «Non c'è incompatibilità in quanto commissario eletto dal presidente del Consiglio». Sus. Nov.