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Sui funghi Alemanno prende tempo Corsetti non si dimette e prepara i blitz

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A rischio le stufe e gli arredi esterni abusivi dei commercianti del Centro

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Lerimozioni di stufe "calorifere" e tende riprendono questa mattina mentre la linea del sindaco resta immutata. Si chiude così il braccio di ferro tra Alemanno e il Presidente del I Municipio Orlando Corsetti, che ha iniziato qualche settimana fa una battaglia contro le occupazioni di suolo pubblico abusive in centro storico, culminata con la rimozione degli arredi esterni, sotto le feste di Natale, che ha mandato su tutte le furie gli esercenti e fatto prendere provvedimenti all'Amministrazione in loro difesa. Ieri scadeva il termine per confermare o meno le dimissioni di Corsetti e ieri sono state ritirate dopo una giornata non certo piacevole per il minisindaco, trascorsa nel suo ufficio ad aspettare un segno di Alemanno, che invece non è arrivato. Anzi è arrivato in senso contrario. Il primo cittadino ha infatti ribadito il suo impegno a trovare entro un mese una soluzione condivisa, istituendo insieme alla Soprintendenza statale una commissione per risolvere la questione degli arredi esterni «che sia compatibile con il decoro e il rispetto della valenza artistica e culturale delle piazze del centro storico». Non è una proroga vera e propria dell'ordinanza contro le rimozioni di quegli arredi, almeno per ora, ma poco ci manca. Fatto sta che il minisindaco, deluso e amareggiato, ma forse anche un po' sollevato ora che potrà sempre scaricare la responsabilità sull'Amministrazione, qualora le rimozioni delle Osp abusive dovessero terminare da qui a poche settimana per mancanza di risorse, ha deciso che quella battaglia la continuerà fino in fondo ed è pronto a ricominciare già da questa mattina a rimuovere tavolini e sedie e con loro anche stufe e tendaggi. «Non c'è stata alcuna risposta alle mie richieste - ha detto il minisindaco -anzi, in modo ironico Alemanno mi ha detto che delle miei dimissioni sarebbe stato anche contento». A quel punto qualcosa deve essere scattato nella testa di Corsetti: «Così ho pensato di continuare la mia battaglia. Del resto il risultato di aver fatto luce sulla questione delle occupazioni di suolo pubblico di cui nessuno parlava, l'ho raggiunto». «Devo inoltre ringraziare i residenti e i commercianti onesti. È solo grazie al sostegno dei cittadini che ho ritrovato il senso del mio mandato. Ho ricevuto numerose attestazioni di solidarietà da parte di associazioni, consiglieri municipali e comunali, ristoratori e commercianti. Forte di questo appoggio ho deciso di andare avanti nella battaglia che il sindaco visibilmente non condivide». La risposta del primo cittadino non si è fatta attendere: «Prendo atto dello scontato ritiro delle dimissioni del presidente Corsetti, che erano del tutto immotivate. La nostra Amministrazione è da sempre in prima linea nel contrasto di ogni forma di degrado e di abusivismo commerciale. Mercoledì porteremo in Giunta gli ultimi piani di massima occupabilità delle piazze del centro storico di nostra competenza. Invito quindi il presidente Corsetti a fare altrettanto, completando i piani di massima occupabilità delle strade e piazze di sua competenza, traducendo in atti efficaci le 135 piazze su cui sono già state definite le previsioni». Lo scontro è solo all'inizio.

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