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Alemanno all'ambasciatore: Joy è una bimba di Roma

Gianni Alemanno e l'ambasciatore cinese in Italia

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"Un plauso ai carabinieri perché l'ordinanza di fermo emanata dal Tribunale di Roma nei confronti dei due nordafricani dimostra che il lavoro fatto era sulla strada giusta, e che si sta sulle tracce dei due assassini". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al termine dell'incontro in Campidoglio con i rappresentanti della comunità cinese accompagnati dall'ambasciatore in Italia Ding Wei. Da parte sua, l'ambasciatore ha commentato: «Il sindaco ha espresso grande decisione per rendere più forti le misure sulla sicurezza. Penso che Roma sarà una città più pacifica in futuro. La relazioni tra Italia e Cina sono molto buone e si stanno sviluppando politicamente ed economicamente. Non saranno in alcun modo compromesse da quanto accaduto». Alemanno è andato oltre: «Siamo disponibili a qualsiasi forma di collaborazione e ho chiesto alla comunità cinese di incrementare la comunicazione: già dalla settimana prossima saremo in grado di nominare un mio delegato all'interno della stessa comunità per i rapporti con l'amministrazione».   I provvedimenti di fermo sono stati emessi nei confronti di due maghrebini, ma «da parte dell'ambasciatore e della comunità cinese è stato sottolineato il fatto che dietro questo duplice omicidio così grave c'è illegalità, criminalità, non certo intolleranza - ha riferito il sindaco - e che il percorso di integrazione sta andando avanti positivamente: faremo di tutto affinché prosegua nel modo migliore, perché la comunità cinese è una delle più pacifiche, disponibili e operose». Alemanno ha anche precisato che «chiederemo alla Questura di fare tutti gli interventi richiesti per aumentare il controllo del territorio nelle zone a rischio, a cominciare dall'Esquilino: è un impegno che deve essere garantito anche dalla magistratura», perché molti cinesi «hanno spesso denunciato persone che sono state fermate dalla polizia e sono state rilasciate il giorno dopo dalla magistratura. Quindi anche dalla loro comunità viene una forte richiesta di fermezza contro la criminalità». Al termine dell'incontro tra ambasciatore e sindaco, la portavoce della Comunità cinese a Roma, Lucia Hui King, ha annunciato che «per i funerali è previsto il lutto cittadino e si terranno forse giovedì ma non è ancora sicuro». «Ho garantito la massima disponibilità a ricordare le due vittime - ha assicurato il sindaco - con la proclamazione del lutto cittadino e con la partecipazione al Capodanno cinese che, quest'anno, è dedicato a loro». Alemanno invece non parteciperà al corteo di oggi perché «è una manifestazione delle comunità immigrate e tale deve rimanere. Per noi Joy è una bambina di Roma, uccisa, e che non potremo mai dimenticare. Faremo di tutto affinché gli assassini siano assicurati alla giustizia al più presto». «Il sindaco si è dimostrato veramente vicino alla comunità cinese - ha riferito la portavoce cinese - e soprattutto si è impegnato nella maniera più totale sul discorso sicurezza. Faremo una riunione la prossima settimana coordinata dallo stesso sindaco». Poi un richiamo ai due presunti assassini nordafricani. «Tutto il mondo è paese - ha detto la portavoce - ci sono i più bravi e i meno bravi, e quindi non potrei mai condannare tutta quella gente perché ho conosciuto maghrebini bravissimi. Bisogna tenere separato l'accaduto dal puro razzismo e mi auguro nessuno strumentalizzi quello che è successo perché poteva accadere a chiunque. Abbiamo paura - ha proseguito Lucia Hui King - ma la paura c'è sempre stata anche prima che ci fosse questo omicidio. Siamo addolorati, condanniamo nella maniera più ferma questo delitto ma volevamo cogliere l'occasione per ringraziare il governo italiano, il Comune di Roma e tutti gli amici italiani che ci sono stati vicino». La donna ha poi ribadito che tra la comunità cinese «negli ultimi mesi c'è molta paura, soprattutto da parte delle donne che spesso vengono addirittura pedinate fino a casa, tanto da non portare con loro le borse. I documenti, inoltre, ce li teniamo in tasca - ha aggiunto - e la beffa più grande, che non siamo più disposti a sottostare è che se ce li rubano è possibile riacquistarli pagando altri soldi». Tutti i negozi cinesi di piazza Vittorio rimarranno chiusi in segno di lutto. Fab. Dic.

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