Tavolini selvaggi. Riapre la caccia Si colpisce a sorte
Tregua natalizia terminata. Da domani ricominciano in centro storico le rimozioni degli arredi difformi alla licenza di occupazione di suolo pubblico. Il Municipio sceglierà per sorteggio chi colpire, sempre che Orlando Corsetti sia ancora presidente, visto che domani è anche l'ultimo giorno utile per ritirare o confermare le dimissioni annunciate venti giorni fa. Corsetti sta aspettando una risposta da Alemanno a una serie di richieste avanzate dal I Municipio. Per ora però tutto tace sul fronte capitolino. Il 9 scade l'ordinanza con cui Alemanno ha di fatto sospeso la serie di rimozioni avviate da qualche settimana dal I Municipio ai danni degli esercenti che hanno messo le stufe "calorifere" fuori dal proprio locale, accanto ai tavolini e alle sedie. Una tregua natalizia voluta dal sindaco dietro sollecitazione degli esercenti che avevano dato il via a serrate e manifestazioni di protesta e minacciato di licenziare il personale. Dal 9, tuttavia, Corsetti è pronto a ricominciare tutto dall'inizio con una differenza: «Con le attuali risorse che il Municipio ha a disposizione, non possiamo permetterci di impegnare macchine e uomini per "colpire" gli esercenti che hanno soltanto gli arredi difformi al titolo per l'occupazione di suolo pubblico - fa sapere il presidente del I Municipio - la rimozione di stufe e arredi esterni avverrà soltanto se l'esercente ha anche tavolini e sedie completamente o parzialmente abusive». In poche parole sul camion della rimozione, stufe e tendaggi saliranno solo se accompagnate da tavoli e sedie. Cambiano, invece, i giorni fissati per le rimozioni. «Ci siamo accorti - spiega Corsetti - che intervenendo ogni martedì e giovedì facevamo praticamente interventi a vuoto perché le situazioni di illegalità riscontrate in precedenza venivano ripristinate dall'esercente abusivo, che tornava però il giorno dopo a rimettere i tavolini e le sedie fuori dal suo locale». Forse per la troppa pubblicità data all'iniziativa o forse perché «le notizie degli interventi uscivano direttamente dal Municipio», dice Corsetti. Così è successo in 4 rimozioni su 9, fa sapere il presidente. «Quindi adesso decidiamo la mattina del giorno in cui dobbiamo procedere alle rimozioni scegliendo a sorteggio, volta per volta, l'esercizio abusivo». Su questi interventi pende l'incognita dimissioni. Il minisindaco ha inviato giorni fa una lettera ad Alemanno con una serie di richieste, tra cui un aumento del personale e delle risorse per contrastare l'abusivismo e la possibilità di digitalizzare i documenti riguardanti il commercio, visto che il I Municipio ha tutte le pratiche in cartaceo. «Se il sindaco accetterà queste richieste e continuerà ad appoggiare la mia azione a contrasto dell'abusivismo allora rigetterò le dimissioni». In caso contrario il I Municipio sarà commissariato. Al momento però da Alemanno non è arrivata nessuna risposta.