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L'ultima carezza della nonna a Joy

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Le foto delle vittime, il commerciante cinese Zhou Zheng e la piccola Joy di 9 mesi

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Sembra che dorma Joy. Distesa sulla barella, coperta da un lenzuolo bianco, indossa ancora il pagliaccetto che aveva mercoledì, la notte maledetta, quando un unico colpo di pistola le ha trapassato il cranio e si è conficcato nel cuore del padre che la cullava tra le braccia. Ma di quel proiettile non c'è quasi più il segno sulla fronte della bambina, uccisa a nove mesi, solo un forellino ricorda cosa è successo. È stata un'altra giornata terribile quella di ieri per le famiglie di Zheng Lyan, l'unica sopravvissuta alla mattanza, e quella di Zhou Zen, 31 anni, ucciso con la sua bambina. Una giornata culminata con il riconoscimento delle salme (non ancora a disposizione delle famiglie) all'obitorio di Medicina legale dell'università La Sapienza in via Cesare De Lollis al Verano, una cosa straziante come il giorno della mattanza in via Alò Giovannoli, a Tor Pignattara. I primi ad arrivare, nel pomeriggio, sono stati due addetti dell'Ambasciata cinese. Alla spicciolata sono arrivati i parenti, la nonna, un cognato della madre di Joy e la sorella. Poi è arrivato anche Ong, l'ultimo ieri mattina a vedere la sorella insieme alla madre, perché sono stati loro a dirle la verità. Di fronte al corpicino della nipotina la nonna è scoppiata a piangere, mentre le parlava, condensando le parole di una vita. La mattina un altro strazio. L'interrogatorio degli investigatori che hanno ascoltato Zheng Lyan in ospedale, prima che i suoi ricordi svanissero nell'oblio di un dolore che niente e nessuno potranno guarire. Poi la verità raccontata alla donna. Troppo dolorosa per essere accettata. Anche se a darle la tremenda notizia della morte di Joy, 9 mesi e del marito Zhou, 31, sono stati la madre della donna e suo fratello, Ong, assistiti da alcuni psicologi. Nonostante tutte le precauzioni, l'assistenza di un'equipe di medici da giorni al suo fianco, nonostante i parenti abbiano tentato, per quanto possibile, di trovare le parole giuste, Zheng Lyan è «crollata». Schiacciata da quel doppio dolore. Annientata dal non poter più riabbracciare la sua piccola, suo marito. «È crollata, è crollata» hanno riferito persone che hanno parlato con i parenti. Annichilita dal fatto di non avere più la sua famiglia. «Crollata» perché ora è sola. Nel pomeriggio la donna è stata sedata ed ha dormito. Per i parenti della donna la giornata è stata davvero un inferno, visto che nel pomeriggio hanno dovuto anche riconoscere i corpi dell'uomo e di sua figlia. «Vedere il corpo della bambina - hanno raccontato - è stato sconvolgente, era davvero ridotta molto male». Ma per i parenti di Zheng Lyian non è stato l'unico grande fardello della giornata. Lo strazio è continuato all'obitorio dell'Università La Sapienza, dove sono andati per riconoscere i due corpi, accompagnati da personale dell'ambasciata cinese e dai carabinieri. All'esterno erano presenti il comandante del Gruppo carabineri Roma, colonnello Giuseppe La Gala, insieme con due addetti dell'Ambasciata cinese. Roma è già a lutto. Anche se il lutto cittadino sarà proclamato il giorno dei funerali. Ma le esequie non sono state ancora fissate. Per la verità non è ancora chiaro se si svolgeranno a Roma o nella loro patria perché, per decidere, aspettano che nella Capitale arrivino dalla Cina i parenti di Zhou. Per ora si sa soltanto che martedì prossimo, dalle 15 alle 17, la famiglia organizzerà una iniziativa in memoria della vittime e a seguire ci sarà un sit-in promosso dal Municipio nel luogo del duplice omicidio, nel quartiere di Tor Pignattara. Lunedì pomeriggio il sindaco di Roma Gianni Alemanno incontrerà una delegazione di rappresentanti della comunità cinese romana, guidata dall'ambasciatore della Repubblica Popolare cinese, Ding Wei. E in quell'incontro si stabilirà per quale giorno sarà proclamato il lutto cittadino. Dopo la tragedia, comunque, la comunità cinese e quella italiana «sono ancora più vicine anche se una simile tragedia non deve accadere mai più» fanno sapere dall'Ambasciata cinese in Italia. Tanto che non ci saranno cambiamenti per la festa del Capodanno cinese in programma il 14 gennaio. Come ogni anno si svolgerà in piazza del Popolo, dove alle 14 l'ambasciatore Ding Wei e il sindaco daranno il via alla manifestazione che celebra l'avvio dell'Anno del Drago. Quest'anno però un «particolare ricordo» durante la manifestazione sarà dedicato a Joy e suo padre Zhou.

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