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Clochard morto carbonizzato in un canneto

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Lefiamme sono state causate da una fonte di calore utilizzata per riscaldarsi dal fredo pungente della notte. Sull'ennesima tragedia dell'emerginazione è intervenuto il vicesindaco Sveva Belviso: «Abbiamo appreso con estremo dispiacere la notizia della persona senza fissa dimora trovata carbonizzata nel suo riparo di fortuna, creato per proteggersi dal freddo. L'uomo non era conosciuto dagli operatori della nostra Sala Operativa Sociale che giorno e notte effettuano sopralluoghi nei posti maggiormente frequentati dai clochard per convincerli ad accettare l'accoglienza in uno dei centri comunali preposti». Così ha esordito il vicesindaco di Roma. «All'interno del canneto di via Luigi Schiavonetti, dove si è consumata la tragedia, da tempo sono state attivate operazioni di sgombero da parte della Polizia di Roma Capitale col supporto della Sala Operativa Sociale capitolina per evitare che persone senza fissa dimora vi trovassero rifugio con grave rischio per la loro incolumità. Nonostante Roma, attraverso le strutture del Piano freddo e quelle aperte tutto l'anno, offra aiuto a oltre 1300 persone ogni notte, con un'assistenza particolare per persone con gravi compromissioni di salute e disabili - ha spiegato Belviso - nonostante l'attenzione rivolta ai clochard che rifiutano l'assistenza, con l'apertura straordinaria delle metro più centrali, e nonostante l'impegno costante delle associazioni di ispirazione cattolica come le Acli, Caritas, San Vincenzo de Paoli, Sant'Egidio, Unitalsi e dei migliaia di volontari attivi ogni giorno per aiutare le persone in difficoltà, purtroppo ci rendiamo conto che esistono sacche di marginalità difficili da raggiungere e per questo abbiamo bisogno dell'aiuto dei cittadini. Rinnovo dunque l'appello ai romani - ha concluso Belviso -affinché segnalino eventuali casi di disagio al numero verde della Sala Operativa Sociale 800.440022 attivo tutti i giorni, h24».

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