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Duplice omicidio di Tor Pignattara Ritrovata la borsa con diecimila euro

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Le foto delle vittime, il commerciante cinese Zhou Zheng e la piccola Joy di 9 mesi

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Padre e figlia uccisi, la borsa sottratta, ma neanche un soldo portato via. È giallo sul ritrovamento dell'elemento chiave che si spera possa portare ad una svolta sulla vicenda della rapina di due giorni fa a Roma, dove un cittadino cinese di 31 anni, Zhouh Zeng, e sua figlia di 9 mesi sono stati uccisi. La borsa sottratta la sera dell' omicidio, davanti al portone di casa della famiglia aggredita, è stata ritrovata dai carabinieri. All'interno ci sono circa diecimila euro e gli effetti personali delle vittime, compreso un cellulare. Il ritrovamento apre nuovi scenari e interrogativi per gli investigatori, che indagano a 360 gradi. L'ipotesi quasi esclusivamente accreditata resta quella di una rapina finita male, ma ancora non si esclude del tutto qualsiasi altro movente. Grazie al telefonino nella borsa, i militari del Nucleo Investigativo e dei Ros sono riusciti ad "agganciare" la cella recuperando l'oggetto sistemato in un luogo dove non era ben visibile, non lontana dal luogo del duplice omicidio. Ora l'interrogativo principale è capire perchè i rapinatori hanno sistemato la borsa in quel posto senza portare via i soldi. La donna, Zengh Lia, che è in stato di choc in ospedale e assistita dagli psicologi, in un primo momento aveva detto che la borsa era vuota e non conteneva soldi. In queste ore la borsa e gli altri oggetti trovati sono sotto la lente di ingrandimento dei Ris e saranno rilevate e comparate eventuali impronte interessanti. I carabinieri, che già dalle prime ore dopo l'episodio avevano anche effettuato un sopralluogo a casa della vittima, stanno lavorando nel più stretto riserbo. Non sembra scontato, tuttavia, che gli assassini fossero italiani: l'unica testimonianza al riguardo è quella della moglie della vittima, che ha attribuito il fatto a «due italiani». Gli altri testimoni ascoltati dagli investigatori non hanno saputo fornire indicazioni al riguardo. In questo contesto viene attentamente ricostruita anche la personalità di Zhou Zheng, con l'obiettivo di escludere possibili moventi del duplice delitto diversi dalla rapina. Nel pomeriggio le voci sul ritrovamento dell'arma del delitto, una pistola calibro 7,65, rinvenuta all'interno di una clinica a Roma dove vengono ricoverati i detenuti, avevano fatto pensare ad un'ulteriore svolta. Ma la notizia è stata categoricamente smentita. Per tutto il giorno, inoltre, sono proseguiti controlli a tappeto in tutta la città di Roma, da parte delle forze dell'ordine. Sono scesi in campo anche i primi 130 uomini delle forze dell'ordine dei 400 previsti dal terzo Patto per Roma Sicura, secondo quanto previsto dal vertice che si è svolto ieri al Viminale. Il quartiere di Torpignattara è ancora sconvolto. In via Giovannoli, luogo della rapina, da ieri sera si sono accumulati tantissimi mazzi di fiori, lumini e bigliettini. Tanti abitanti, soprattutto stranieri, sostano davanti alla casa delle vittime rivolgendo una preghiera per loro. «Sono sicuro che da lassù quell'angioletto darà la forza a tutti di superare questo atroce dolore», recita un bigliettino lasciato davanti al bar gestito dalla famiglia cinese che fa angolo con via Casilina. «Con tanto dolore per Joy e per il suo papà», si legge su un altro allegato ad un mazzo di fiori.  

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