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Assalto al centro storico. Ressa e panico

Via del Corso invasa dalla gente durante il periodo di Natale

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Metropolitana chiusa, via del Corso interdetta al traffico, treni dei pendolari presi d'assalto e linee a singhiozzo sulla linea Cassino-Roma per troppa affluenza, richieste di intervento al 112 e al 113 per malori. La fiumana di gente che, in occasione dell'Epifania, ha scelto Roma per lo shopping, ha mandato in tilt la città. Migliaia e migliaia di persone che, accalcate per le vie del centro storico, hanno obbligato agenti della Municipale e Agenzia per la Mobilità a dichiarare lo stato di emergenza prendendo provvedimenti straordinari: tra questi, esempio più significativo, la chiusura della stazione Spagna della metropolitana. Letteralmente bloccata per ore (per raggiungere la piazza dalla galleria si impiegavano in media 30 minuti), la decisione di serrare gli ingressi è giunta intorno alle 18,30, quando al 112 è arrivata una richiesta di intervento per malore proprio da vicolo del Bottino: su disposizione del I Gruppo della Polizia di Roma Capitale, l'Atac ha disposto quindi la chiusura della stazione «fino al ripristino delle condizioni di normalità». Insomma quella che doveva essere una tranquilla giornata di shopping, per i romani e soprattutto per chi ha raggiunto o era intenzionato a raggiungere il centro da fuori, si è trasformata in un incubo. Le prime avvisaglie intorno alle 15, quando via del Corso è stata chiusa al traffico. Congestioni a causa dell'insostenibile quantità di persone venivano segnalate in via del Corso appunto, ma anche nelle arterie e piazze limitrofe, come piazza del Popolo, Spagna e corso Rinascimento da Largo Argentina fino a piazza Sant'Andrea della Valle. Il provvedimento, però, in alcuni casi si è rivelato insufficiente. La calca si faceva sempre più vigorosa, l'impressione era quella di trovarsi sotto al palco di un maxi-concerto rock, con le persone che spingono dietro e un vicolo cieco davanti. A complicare il quadro le code fuori dai negozi, i capannelli di spettatori degli artisti di strada, i marciapiedi di via del Corso e piazza di Spagna invasi dagli abusivi, e quel fiume di gente davanti che non sembrava muoversi mai. «Non abbiamo mai visto nulla di simile per la Befana», constatavano alcuni agenti che presidiavano largo Goldoni. Poi, intorno alle 18, le cose sono precipitate. Insieme alla chiusura della fermata della linea A di piazza di Spagna, si sono presi provvedimenti anche sul fronte del traffico ferroviario: soppressi diversi treni della Cassino-Colleferro, piazzali e stazioni nel caos. In tanti, turisti o residenti dell'hinterland che avevano pensato a un giro in città, hanno desistito quando non direttamente invitati dalle stesse forze di polizia, specie se si trattava di famiglie con bimbi al seguito, a evitare di raggiungere Roma. Attimi di panico, infine, in diversi punti della città, da piazza S.Andrea della valle alla fermata Flaminio-piazza del Popolo, quella che avrebbe dovuto sopperire alla chiusura di Spagna. In pochi minuti si sono riversate nei tunnel della metro in migliaia. Mentre gli altoparlanti istruivano gli utenti sul come evitare le file, alle macchinette dei biglietti sotto succedeva di tutto. Le scale mobili della stazione, infatti, non erano state bloccate nonostante l'affluenza, le persone continuavano a scendere senza possibilità di fermarsi, opprimendo coloro che già aspettavano in banchina. Solo l'arrivo del treno ha scongiurato il peggio. Alla fine della giornata la beffa per chi aveva tentato di partire da Zagarolo, aveva timbrato il biglietto senza riuscire a prendere il treno ed era arrivato accompagnato in auto nella Capitale. Orario scaduto, soldi perduti.

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