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Alemanno: sono belve che vanno fermate subito

Il sindaco Gianni Alemanno

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Per le vittime del brutale omicidio avvenuto a Torpignattara, Roma Capitale ha proclamato il lutto cittadino per il giorno delle esequie. Così Roma si stringe attorno alla comunità cinese e al quartiere di Torpignattara scossi dall'omicidio di mercoledì sera. «L'ultimo tragico episodio di violenza che ha portato alla morte di una bambina di pochi mesi e di suo padre è veramente troppo. La pazienza di Roma e dei romani è finita. Ci sono belve criminali che agiscono nella nostra città che devono essere fermate a tutti i costi», tuona il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Ci sono troppa droga e troppe armi che circolano nei quartieri più a rischio - aggiunge il primo cittadino - Sono mesi che denuncio questa emergenza criminale ma le misure che fino adesso sono state attuate sono chiaramente inadeguate. Roma si attende fatti e non promesse». Intanto la sinistra attacca. «Hanno tolto l'anima a una città, il senso di solidarietà e di comunità. E la violenza la fa da padrone», commenta su Twitter l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni. A chi gli ricorda che nel 2008 Alemanno fece della sicurezza il suo cavallo di battaglia contro il centrosinistra, Veltroni, allora sindaco, risponde: «Quella è stata una delle pagine più orrende della politica. Alemanno sul luogo di un assassinio per qualche voto. Un orrore». Sulla stessa linea le dichiarazioni di Francesco Rutelli, oggi leader dell'Api, nel 2008 sfidante di Alemanno nella corsa al Campidoglio: «È un omicidio che toglie il fiato, qualcosa che Roma non ha mai visto: una creatura innocente, una bambina, trucidata come fosse un essere insignificante. La città sta perdendo la sua identità di capitale civile e il paradosso è amaro perché avviene da parte di un'amministrazione che aveva sostenuto che Roma era insicura e che occorreva tolleranza zero contro il crimine. Ora la città è diventata gravemente  insicura. C'è bisogno di collaborazione e impegno da parte di tutti. Alemanno metta alla porta coloro che non hanno saputo mettere alla porta la storia di vicende di violenza politica, personaggi che non possono essere messi nei posti di comando». Il deputato Pd Enrico Gasbarra stempera i toni su facebook: «L'appello alle coscienze del cardinale Agostino Vallini va raccolto da tutte le forze sane della città che ancora una volta è sotto choc per la violenza che la attraversa. Roma è una città impaurita che ha bisogno di un grande progetto di comunità. Una situazione così grave non può più essere affrontata con dichiarazioni di circostanza, vertici, condanne e promesse. Va messo subito in campo un piano straordinario di interventi sociali che sviluppi punti di aggregazione, ridia vita ai quartieri, promuova la cultura, riaccenda le luci nelle piazze e nelle strade. C'è bisogno di un modello di città radicalmente diverso da quello realizzato da Alemanno. Non speculeremo sul dolore, non faremo macabre passerelle elettorali a torpignattara come fece la destra nel 2007 col caso Reggiani».

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