Polverini pronta al rimpasto
Le voci di un rimpasto della giunta di Renata Polverini sono comiciate subito dopo il blitz notturno in commissione Bilancio che ha scritto una delle pagine più nere della Pisana. Il concedere, in un periodo di crisi e di tasse, il vitalizio agli assessori esterni (anche nel caso in cui decadessero), non può avere una lettura economica. Né politica. A meno che dietro a una decisione così gravosa per i cittadini del Lazio che, tramite le tasse regionali dovranno pagare l'assegno mensile di circa tremila euro a vita a chi ha fatto l'assessore per questa legislatura, non ci sia un disegno politico più ampio. Tanto per citare il Principe di Machiavelli: il fine giustifica i mezzi. Mandare a casa qualcuno (soprattutto se di professione fa solo il politico) risulta più facile se gli si è garantito lo stipendio a vita. Con i congressi alle porte e con alcuni rapporti tra singoli assessori e governatrice che non vanno, la soluzione del rimpasto di giunta sembra la più indicata per trovare un nuovo equilibrio in grado di far trascorrere un difficilissimo 2012 a nervi saldi. I rumors della Pisana danno per uscente Teodoro Buontempo, l'assessore alla Casa de La Destra, non a caso finito sotto il fuoco amico dei compensi e vitalizi. Nel mirino anche l'assessore ai Lavori pubblici, l'augelliano Luca Malcotti che però rimarrebbe in giunta con deleghe diverse. All'assessore al Lavoro, Mariella Zezza invece sarebbe stata promessa la presidenza di LazioService. Un rimpasto infatti è destinato a rivedere tutti gli equilibri interni ai partiti. Per questo è probabile che anche la quota degli ex Fi venga "rivisitata". Le trattative si sono comunque appena aperte ma c'è chi punta al nuovo governo regionale entro gennaio. Un cambio marcia nel secondo anno della Polverini serve. Questo sarà l'anno della verità, essendo ormai trascorso il tempo per rinviare i buchi di bilancio alla passata gestione di centrosinistra. La classe dirigente del Lazio dovrà trovare un diverso canale di comunicazione con il Campidoglio. Rifiuti, trasporti, assistenza sono settori sui quali due governi della stessa maggioranza non possono scontrarsi continuamente. L'ultimo esempio è di ieri sulla vicenda del rinnovo dei vertici del Festival del Cinema di Roma e sulla nomina alla direzione artistica di Marco Muller. Dopo polemiche e rinvii, la Polverini è uscita allo scoperto lasciando credere che la mancata nomina di Muller potrebbe far uscire la Regione dal Festival. Il centrosinistra grida al ricatto, mentre il sindaco Alemanno getta acqua sul fuoco. O almeno ci prova. «L'isterismo della sinistra contro Müller è pretestuoso. Nel corso della prossima assemblea dei soci cerchiamo di fare un confronto sereno sulle prospettive del Festival di Roma. In quella sede - ricorda Alemanno - è giusto che ognuno dei soci prenda una posizione chiara, così come ha fatto Renata Polverini. Ma non sono accettabili veti sulle persone». Alla fine subentra il deputato Pd, Enrico Gasbarra: «La destra fermi questo assurdo braccio di ferro, ritrovi il senso delle istituzioni e il rispetto per la cultura». Chissà se il sempre più probabile rimpasto di giunta alla Regione non serva proprio a questo.