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Sinistra e Libertà entra in parrocchia

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Nessunodei dirigenti locali ne era al corrente. E questa, per un partito compatto come Sel, è una novità. Un elemento sul quale riflettere ma che non cambia la linea del partito. Di questo si parlerà a giorni quando si aprirà il dibattito sulle primarie. Il partito di Vendola, nonostante il «colpo di testa» del sempre "indipendente" Medici, andrà avanti sulla strada che lo contraddistingue. Quella dell'ascolto e della partecipazione come presupposto indispensabile per dare vita a una politica che non rappresenti l'anti-politica ma più semplicemente (e onestamente) una cosa diversa. «Stiamo per avviare una grande discussione interna ed esterna - annuncia l'assessore provinciale Sel, Massimiliano Smeriglio - un percorso di ascolto di 2-3 mesi per dar vita a un'alleanza e a un progetto politico che non nasca e non sia gestito esclusivamente dai partiti. Ascolteremo anche la parte dei moderati e andremo nelle parrocchie, affinché il candidato alle primarie per l'elezione a sindaco di Roma sia davvero il frutto della partecipazione e dalla quale, come accaduto con Pisapia a Milano, esca un candidato che sia un vero riscontro delle esigenze della città in un sistema in cui i partiti si mettono al servizio di un processo più ampio. Per questo non è affatto detto che il candidato alle primarie per il sindaco abbia la tessera di Sel in tasca». Una fase importante, quella che sta per aprirsi all'interno della sinistra capitolina. Se il 2013 appare lontano proprio in questi primi giorni del 2012, è pur vero che gli accordi per la campagna elettorale vanno decisi entro questa primavera. Resta convinto della candidatura di Nicola Zingaretti come la migliore possibile, il consigliere provinciale di Sel, Gianluca Peciola. «Il presidente Zingaretti non solo vanta l'esperienza di questi anni alla Provincia, dove la coalizione di centrosinistra è riuscita a governare in armonia, ma rappresenta una politica nuova. L'annuncio di Medici è senza dubbio una testimonianza ma non rappresenta il nuovo, semmai - precisa Peciola - il vecchio schema di un centrosinistra e una sinistra esterna. Noi, invece, vogliamo che da Roma ci sia una vera svolta che parta da un processo di partecipazione autentica da parte della città in grado di sancire un nuovo rapporto tra società civile e politica». Sus. Nov.

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