Orari liberi. Rivoluzione commercio
Cosìl'assessore capitolino al Commercio, Davide Bordoni commenta l'entrata in vigore del decreto legge che liberalizza gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. Da oggi infatti negozi, bar e ristoranti della Capitale non dovranno rispettare più alcun limite di orario. Il 31 dicembre infatti l'assessorato capitolino ha diramato una circolare informativa al Comando di Polizia Municipale, ai Presidenti e ai Direttori dei Municipi relativa alla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. Nella delibera, si legge che «gli esercizi commerciali, comprese le attività di somministrazione di alimenti e bevande, a partire dal 2 gennaio potranno operare, come prevede la legge, senza limitazioni su orari di apertura e chiusura, chiusura domenicale e festiva, nonché sulla mezza giornata di chiusura infrasettimanale». Una liberalizzazione attesa da anni e che, soprattutto nelle zone calde della movida, come Trastevere, Testaccio, Campo de' Fiori, potrebbe portare a seri problemi di convivenza. Un rischio tuttavia al quale il Campidoglio ha già pensato. «Abbiamo recepito la normativa - spiega l'assessore Bordoni - ma, al fine di garantire il rispetto del riposo e della quiete delle persone, nonché ogni altro diritto costituzionalmente riconosciuto, abbiamo anche chiesto alla Polizia municipale di effettuare controlli sul territorio, evidenziando le criticità che eventualmente dovessero emergere in alcune zone. Con lo stesso obiettivo, già nei prossimi giorni convocherò una riunione con le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali per discutere insieme le nuove regole e trovare elementi di sintesi». Come deterrenti restano comunque in vigore, fino al 17 marzo, le ordinanze del sindaco sui divieti di schiamazzi e di vendita di bevande alcoliche fino al 17 marzo (vietata la vendita al dettaglio o per asporto, di bevande alcoliche dopo le 23, nonché vietata la somministrazione di bevande alcoliche e il loro consumo su strade pubbliche dalle 23 alle 6, in specificati ambiti urbani). Ma basteranno? «Abbiamo aperto un osservatorio proprio per monitorare le aree più sensibili - continua Bordoni - verificheremo gli effetti della nuova legge e il diritto alla quiete pubblica. In alternativa il sindaco potrà comunque emettere nuove circostanziate e temporanee ordinanze». Se fino a ieri dunque i residenti delle zone della movida potevano almeno puntare sull'orologio e attendere le due del mattino per avere un sonno tranquillo, da oggi potranno solo chiamare le forze dell'ordine per sollecitare le sanzioni previste.