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Mobilità, scuole e ospedali Le grandi sfide dei leader

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Il 2012 anno decisivo per Alemanno, Polverini e Zingaretti

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Regione,Campidoglio e Provincia si sono ritrovati a combattere su più fronti. Da ultimo quello complicatissimo della crisi economica, della caduta del governo Berlusconi e dalla messa in moto di meccanismi di partito ancora tutti da definire nell'ottica delle prossime elezioni nazionali e comunali. La governatrice Polverini chiude l'anno ancora con la scure dei rifiuti e con un sistema sanitario che stenta a uscire dall'enorme debito accumulato negli anni. Il sindaco Alemanno si trova invece a trarre un bilancio assai complesso. I sogni della Formula 1 infranti e quelli per le Olimpiadi del 2020 che hanno rischiato di svanire con il governo tecnico. Il presidente Zingaretti se da una parte può vantare di aver dormito sonni tranquilli per la placida amministrazione provinciale, dall'altra si è dovuto barcamenare nelle beghe di partito. Il 2011 è comunque alle spalle. Quello che conta è, piuttosto, il 2012. Sarà un anno decisivo per i tre leader locali. La Polverini entra nel pieno del suo secondo anno di amministrazione. Non potrà più puntare tutto sui debiti pregressi e dovrà dimostrare non solo coraggio su scelte complesse, rifiuti, sanità, trasporti ma soprattutto mediare con il suo partito e con gli enti locali. Alemanno allo scoccare della mezzanotte avrà due questioni da affrontare: la sentenza del Tar sulle quote rosa, prevista entro gennaio e che potrebbe costringere il sindaco a un nuovo rimpasto di giunta; la riforma di Roma Capitale, salvata in extremis l'ultimo giorno utile. I novanta giorni entro i quali la Regione dovrà cedere alcune deleghe scadranno i primi di febbraio. Tutto questo con una condizione economica del trasporto pubblico capitolino che sta già togliendo il sonno a più di un dirigente. Al di là dell'amministrazione, che dovrà comunque misurarsi con una crisi economica durissima, è sul piano politico che si attendono le sfide più importanti. Entro febbraio infatti si svolgeranno le primarie per la segreteria del Lazio del Pd e i congressi romano e provinciali del Pdl. Zingaretti, che ha dichiarato di «non tirarsi indietro» qualora venisse scelto come candidato a sindaco di Roma, dovrà gestire le primarie per la segreteria più delicata, quella regionale, ovvero quella alla quale affidare poi le candidature per le comunali. Il 2012 sarà poi l'anno della politica delle alleanze. A Zingaretti il compito di tenere saldo il Pd prima e la coalizione con Sel e IdV poi. Non meno complesso il compito del sindaco Alemanno che dovrà gestire il primo congresso del Pdl nella città dove governa e nella prospettiva di correre per il secondo mandato. Il tutto con l'incognita Polverini. Al congresso Pdl non starà a guardare e potrebbe riservare curiose sorprese, come i ballottaggi della primavera scorsa tra i candidati del Pdl e quelli della sua lista Città Nuove.

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