Trasporti e casa Roma vuole concretezza
Hadetto bene il sindaco Alemanno che ha deciso di fare gli auguri alla città dal suo blog. In effetti nel 2011 non sono poche le cose che hanno fatto tremare il Campidoglio. A partire da quel gennaio in cui il primo cittadino fu costretto al rimpasto di giunta, fino all'ultimo minuto utile per tenere in vita la riforma di Roma Capitale. E sì perché se in quest'ultimo mese è stata l'economia più rigorosa a tenere banco, non dobbiamo dimenticarci dei terremoti dentro e fuori il Pdl che hanno avuto conseguenze dirette proprio su Alemanno, sia come sindaco sia come esponente di spicco del partito. L'uscita di Gianfranco Fini prima di tutto e il rapporto ancora turbolento con la presidente della Regione Polverini, che troppo spesso sembra mettere ostacoli all'azione del sindaco. Tutti nodi che dovranno essere sciolti nel 2012. E sì perché poi non ci sarà più tempo per ricucire rapporti e definire strategie. La campagna elettorale del 2013 è praticamente alle porte. Per questo nell'anno che sta per cominciare servirà da parte di Alemanno ancora più coraggio. I problemi di una Capitale come Roma non si risolvono in una piccola manciata di anni, ma con un concreto e ampio progetto in grado di agire sulle criticità strutturali di una città tra le più grandi d'Europa ma che è ferma ancora a trentanni fa. Un progetto che il sindaco ha tracciato negli Stati generali della città ma che ancora si stenta a capire, e a vedere. Ma la crisi con la quale si apre il nuovo anno richiede concretezza. I romani vorranno vedere e toccare con mano una città migliore. Infrastrutture dunque e razionalizzazione del trasporto pubblico: non sempre servono centinaia di milioni per rendere un servizio più efficiente. La crisi poi non può non avere una forte risposta sociale. Il cancro della casa deve essere curato. Da decenni si assiste a un'usurpazione dei diritti dei più deboli in nome di un lassismo che proprio le difficoltà economiche non possono più permettere. Pugno duro dunque contro le occupazioni abusive delle case popolari e assegnazione a chi davvero ne è bisognoso. Anche in questo caso basta controllare chi davvero abita negli alloggi del comune. In una parola: regole. Se Roma davvero potrà guidare l'Italia fuori dalla crisi, come auspica il sindaco, si cominci dal rispetto delle regole. Un impegno collettivo che se da una parte obbliga i politici a scendere in prima linea, dall'altra non dispensa i cittadini. Solo così la Capitale potrà segnare la svolta.