Tra Zingaretti e Gasbarra un patto d'acciaio per Roma
Motori caldi per le primarie di febbraio per la segreteria del Lazio
Sepoi questo mio lavoro potrà essere messo a servizio di un'azione più importante per la città non mi tirerò indietro». È la prima volta che il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti si spinge così oltre rispetto alla delicata questione della candidatura a sindaco di Roma nel 2013. Ufficiosamente tutti lo danno come il numero uno della coalizione di centrosinistra per "riconquistare" il colle capitolino. E, a dire il vero, la campagna elettorale di Zingaretti è cominciata da tempo. Un personaggio di spicco, dentro e fuori il partito che potrebbe tuttavia essere chiamato a ruoli anche più «nazionali» rispetto allo scranno più alto del Campidoglio. Tuttavia, tornare a guidare Roma Capitale è un obiettivo prioritario per il centrosinistra e per questo, alla fine, Zingaretti rappresenta al momento l'uomo giusto per centrarlo. La linea è talmente definita che il disegno strategico per riequilibrare un partito ancora nel caos dopo la fine della pax veltroniana, avrebbe indicato in Enrico Gasbarra il nuovo segretario laziale. Un ex democristiano e un ex Ds che non rappresentano una semplice, strumentale applicazione del manuale Cencelli ma le due anime di un partito che ancora vive nella pubertà. Non è detto però che tutto proceda come stabilito. La nomina di Gasbarra alla guida del partito regionale è già sfumata con la mancata unanimità dall'assemblea, ovvero, nello strumento individuato dai vertici nazionali del Pd per evitare le primarie. Non è un danno, sia chiaro: Gasbarra è stato tra i primi a sostenere la consultazione dei militanti per la scelta del segretario. Ma certamente è stata l'ennesima conferma di un partito ancora lontano dal trovare un giusto equilibrio. Ecco allora che i quattro candidati, quasi uno per corrente, possono (e debbono) alimentare prima e chiudere poi un dibattito programmatico a questo punto necessario per tracciare le linee guida non solo del Pd nel Lazio ma soprattutto per arrivare alla vigilia della campagna elettorale per la "conquista" di Roma con quella coesione indispensabile per la vittoria. Il tutto però al netto delle esigenze (interne ed esterne) degli alleati presenti e futuri. Con l'esito delle primarie per la guida del Pd nel Lazio e su quelle che probabilmente si terranno per la scelta del candidato a sindaco si potrebbero aprire infatti nuovi e diversi scenari. Nella coalizione di centrosinistra che attualmente governa la Provincia guidata proprio da Zingaretti, sono pronti ad affilare le armi sia il partito di Vendola sia quello di Di Pietro. Uno scontro a sinistra sul quale il Pd dovrà mediare non poco. Il tutto poi al netto del Terzo Polo e, in particolare, dell'Udc. Gli annunci delle segreterie nazionali di presentare un candidato proprio alle comunali 2013 dovranno, comunque, essere accompagnati da uno schema di alleanze. Se davvero si avranno tre candidati "forti", il ballottaggio (già nell'aria) sarebbe a quel punto scontato. Con chi allearsi al secondo turno? Una domanda che vale senza dubbio la conquista di Roma.