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Il fratello del «Libanese» arrestato e subito assolto

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Secondoi m ilitari, che sarebbero intervenuti ins eguito a uns asegnalazione di lite in famiglia, era in possesso di alcune dosi di hashish. Ma il fratello di «er Negro» (accusato anche di violazione degli obblighi della sorveglianza speciale a cui era sottoposto) è tornato in libertà poche ore dopo l'arresto. Lo ha riferito il suo legale, l'avvocato Cesare Placanica: «Il giudice monocratico Michele Romano ne ha prima disposto la remissione in libertà per insussistenza dei gravi indizi - ha detto il penalista - e poi, all'esito del rito abbreviato, ha pronunciato sentenza di assoluzione. Nella giustizia vera, quella delle aule e dei giudici Augusto Giuseppucci è stato assolto - ha aggiunto Placanica - Mentre nella giustizia mediatica ha pagato l'unico reato per cui non potrà mai essere considerato innocente, e cioè l'essere il fratello di Franco Giuseppucci. Anche nel procedimento noto come quello sui sette uomini d'oro, è stato prosciolto dalle accuse di rapina e detenzione d'arma». Nel 2005 Augusto Giuseppucci venne arrestato sempre per droga insieme con altre 22 persone, tra cui alcuni ultrà, due ex affiliati della Banda della Magliana, un ex avvocato molisano radiato dall'Ordine e un sessantenne considerato dagli inquirenti uno dei referenti romani del boss mafioso Pippo Calò. Franco Giuseppucci, tra i capi storici della Banda della Magliana, prima chiamato «Er Fornaretto» (perché era figlio di un fornaio) e poi «Er negro» ma più famoso con il soprannome della fiction Romanzo Criminale come «Libanese», venne ucciso in un agguato organizzato dal clan rivale dei fratelli Proietti in piazza San Cosimato, a Trastevere, il 13 settembre 1980.

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