È un trucco ricorrente.
Potrebbeessere questa la chiave per risolvere anche il caso della ristrutturazione dell'appartamento di via Natale del Grande. Le due storie, infatti, non hanno in comune solo lo stesso funzionario della Municipale e lo stesso geometra consigliato proprio dal vigile urbano. Le vicende, pur differenti, potrebbero essere legate dal «modus operandi» della cricca. Nel caso di via della Luce, ricordiamo, il falso esposto è stato smascherato da Paolo B., l'imprenditore preso di mira, a causa di un errore costato alla cricca una denuncia contro ignoti depositata alla stazione carabinieri di Trastevere. Nel faldone in possesso della Municipale, infatti, era contenuto un foglio con il nome di un residente di via della Luce, dove un anno prima erano stati ultimati i lavori di ristrutturazione del locale in cui sarebbe stato commesso l'abuso. L'indirizzo del sedicente denunciante era però sbagliato e così il numero telefonico dell'abitazione. L'imprenditore a cui i vigili avevano parlato di una dettagliata denuncia in Procura per abuso edilizio, inoltre, ha scoperto che l'autore dell'esposto era un suo caro amico. Appena venuto a conoscenza del nome, l'imprenditore ha chiamato il residente per verificare se fosse stato davvero lui a inviare l'esposto. Ma quello nega e insieme si recano negli uffici della Municipale per fare un accesso agli atti, dove scoprono che il civico e il numero telefonico sono sbagliati. Non resta che sporgere denuncia contro ignoti. L'esposto, falso, sarebbe servito alla cricca per tornare un anno dopo la fine della ristrutturazione del magazzino di via della Luce a spremere ancora l'imprenditore da cui il geometra aveva già preteso 30.000 euro in nero oltre ai 10.000 della sua parcella. Il tecnico, va ricordato, era stato presentato all'imprenditore per seguire i lavori proprio da un suo amico funzionario di Polizia Municipale. Nel caso di via Natale del Grande, invece, sull'esposto-fax mostrato dal funzionario di polizia Municipale ad A.L. ed S.F. (lo stesso che chiederà poi alla coppia la presunta mazzetta di 12.000 euro), c'è solo un nome e un cognome appartenenti a un residente nel Comune di Ladispoli. Piuttosto strano che l'esposto su un abuso edilizio commesso a Trastevere venga da una persona che abita in un comune a 30 chilometri da Roma. Fatto sta, però, che l'abuso c'è. In via della Luce, al contrario, Paolo B., imprenditore, era convinto che i lavori di ristrutturazione del suo magazzino fossero stati eseguiti a regola d'arte proprio perché supervisionati da un geometra consigliato dall'«amico» in divisa e i lavori, una volta ultimati, certificati proprio dai vigili urbani. In via Natale del Grande la cricca ha quindi utilizzato un falso esposto per sequestrare il cantiere, farsi avanti per togliere i sigilli, proporsi per seguire i lavori e per questo chiedere una mazzetta di 12mila euro? Un'ipotesi che la polizia giudiziaria guidata dal pubblico ministero Antonio Calaresu potrebbe aver già vagliato e che, se confermata, porterebbe alla luce un meccanismo ben congeniato, già inciampato però in una denuncia contro ignoti di un trasteverino residente in via della Luce. Mat. Vin.