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A metà gennaio la marcia degli Indignati

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GliIndignati da più di un mese hanno fatto il loro accampamento sul prato dove molti romani vanno a correre, accanto a una strada di grande scorrimento, tra alberi e spezzoni di colonne antiche. Di fronte l'enorme complesso della Fao, qualche metro più in là il Circo Massimo. A Roma «il movimento per una società e un'economia diverse», ad oltre due mesi dalle violenze dei black bloc in piazza San Giovanni, ha traslocato qui. Ci sono ragazzi, persone di mezza età, immigrati, disabili e senzatetto. Un centinaio di militanti in tutto, ma solo una ventina dormono fissi negli igloo e nelle canadesi, raccontano. Il freddo, arrivato alla fine anche a Roma, ha fatto la selezione. Molti di loro erano davanti alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove gli Indignati si attendarono dopo il 15 ottobre, giorno della manifestazione sfociata negli scontri innescati dai black bloc. Come Irene, 21 anni, romana, iscritta a Giurisprudenza. «Prima studiavo in tenda, poi ho iniziato a tornare per la notte a casa, qui vicino - racconta -. Vengo qui quando ci sono delle riunioni». Gli abitanti della tendopoli si sono divisi in commissioni: sull'ecologia, sull'economia e il debito, sui rom e altre. La notte l'area è sorvegliata dal "servizio serenità", ma grandi problemi non ce ne sono stati finora. «Stiamo simpatici a tutti - assicura Giulio, 19 anni, studente, figlio di un giornalista -. La gente viene a portarci generi di conforto». Francesco, 33 anni, disabile con le stampelle, sta un po' qui e un po' a casa. Ha incrociato gli Indignati durante una manifestazione sull'handicap che si è svolta il 17 novembre scorso al Colosseo, racconta. «Sto qui fino a Capodanno, poi tornerò per la marcia». Quella degli Indignati prevista a metà gennaio.

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