Il gip di Roma ha concesso gli arresti domiciliari ad Alberto Palladino, il responsabile di CasaPound Italia (Cpi) nel IV Municipio di Roma arrestato lo scorso 30 novembre per l'aggressione ad alcuni militanti del Pd il 3 novembre nella Capitale.
Riteniamocomunque ingiusto e fuori misura l'aver lasciato ai domiciliari un ragazzo incensurato di 23 anni per un'accusa che non poggia su nient'altro se non sulle accuse lanciate da un antagonista politico (il capogruppo del Pd in IV Municipio, uno degli aggrediti, che ha detto di aver riconosciuto Palladino tra gli aggressori, ndr) e non suffragate da altre prove e continueremo a batterci perché al responsabile di Cpi sia al più presto restituita la piena libertà». E ancora: «Partire dal presupposto che il reato sia reiterabile perché Cpi è un movimento che fa della violenza un metodo di lotta politica, come ha sostenuto il Riesame e come, in qualche modo, sembra confermare il gip disponendo i domiciliari - sostiene Iannone - è un assurdo giuridico perché non solo non c'è una sentenza nè un elemento di diritto che possa avallare questa convinzione, ma non esiste nemmeno un minimo elemento che possa giustificarla se non il pregiudizio verso un movimento che sconta la presunta appartenenza a un mondo "ontologicamente" violento come l'estrema destra». «Il gip ha concesso i domiciliari a Palladino, previo impegno a comunicare solo coi familiari per evitare che possa entrare in contatto con eventuali soggetti, peraltro non identificati, che potrebbero avere agito con lui», ha detto l'avvocato Domenico Di Tullio.