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Tra Regione e Campidoglio nervi tesi sul Piano Casa

Il Campidoglio, Roma

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Nel giorno in cui l'Udc lancia l'Opa su Roma Capitale («Per il 2013 abbiamo il dovere di costruire un'alternativa per la città nell'interesse dei romani. Verrà individuata una personalità autorevole, sostenuta da Terzo Polo, con l'obiettivo di vincere e guidare Roma», annuncia il segretario Cesa salutando il «ritorno a casa» di Pasquale De Luca) in Campidoglio scoppia il caso Piano Casa. A sollevarlo è il vicepresidente della Regione e assessore all'Urbanistica Luciano Ciocchetti, che, dopo aver sottolineato come il Terzo Polo ambisca «a diventare il primo polo del Paese e quindi anche a Roma anche se il quadro politico di oggi non sarà lo stesso nell'aprile 2013», ammonisce: «Ho letto una delibera inviatami da alcuni rappresentanti dell'Acer: spero non sia vera perché, se fosse approvata dal Consiglio comunale, sarebbe un grave blocco alle possibilità di espletamento del Piano casa a Roma». Per Ciocchetti la delibera «renderebbe difficile e non conveniente utilizzare le norme previste; oltretutto,  inserirebbe una serie di vincoli burocratici che non sono richiesti. Una delibera comunale non può superare le previsioni di legge: io spero sia solo una velina sbagliata e che il Comune corregga questa eventuale impostazione del Dipartimento Urbanistica». La delibera prevederebbe  in caso di cambio di destinazione d'uso oltre agli oneri concessori, alle opere di urbanizzazione e al 30-35% di alloggi a canone agevolato anche il pagamento del 67% della valorizzazione dell'immobile. Una disciplina che azzererebbe i benefici della legge regionale sul Piano Casa e che impensierisce i costruttori. Eugenio Batelli (Acer) e Stefano Petrucci (ance) osservano preoccupati. La governatrice Polverini avverte: «Sono certa che il Campidoglio vorrà riflettere con tutta l'attenzione dovuta su una proposta di delibera che rischierebbe di vanificare gli effetti a Roma del Piano Casa. Sarebbe un intervento penalizzante per famiglie e imprese». Pronta la replica di Alemanno: «La delibera che dobbiamo approvare tra Natale e Capodanno deve applicare il Piano Casa regionale indicando zone e luoghi dove meccanismi di accelerazione e liberalizzazione potranno essere applicati. Non c'è alcun limite ma l'approvazione concreta del Piano». Netto l'assessore comunale all'Urbanistica Corsini: «Sono stupito da questa presa di posizione ingiustificata. Su queste questioni è in corso un approfondimento. La decisione che sottoporremo alla Giunta sarà concordata con gli organi regionali e non pregiudicherà gli obiettivi del Piano Casa».

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