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Sul Pantheon scontro Comune-Municipio I

Pantheon

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Sembravano tutti d'accordo lunedì al tavolo convocato dall'assessore capitolino al commercio Davide Bordoni. Deve essere trovata una soluzione all'annosa questione delle occupazioni di suolo pubblico abusive, tra norme mal interpretate, competenze non chiare, provvedimenti di rimozione che fino ad oggi non hanno avuto l'effetto desiderato di sgombrare piazze e vie dal «tavolino selvaggio». Invece, il «tutti contro tutti» è partito a neanche 24 ore dall'avvio del tavolo di confronto. Il fulmine a ciel sereno arriva ieri pomeriggio con le parole del presidente del I Municipio Orlando Corsetti: «Mi dimetto perché mi impediscono di garantire il rispetto delle norme». La decisione nasce dal fatto che, in barba alla tregua natalizia augurata dall'assessore Bordoni dopo il «caso» mezzi di riscaldamento fuori dai locali, che erano stati rimossi al Pantheon, ieri mattina Corsetti, preso atto che piazza della Rotonda era nuovamente invasa dalle stufe, (l'assessore aveva ricordato al tavolo di confronto che i mezzi di riscaldamento sono previsti nella delibera 119 sulle Osp), ha chiesto un intervento immediato di rimozione emanando anche una specifica direttiva per far chiudere per tre giorni le attività commerciali interessate dai provvedimenti della settimana scorsa. La direttiva del presidente del I Municipio, però, è rimasta disattesa «a causa del mancato supporto organizzativo e tecnico necessario a ripristinare la legalità nella storica piazza». Da qui l'annuncio delle dimissioni. Inevitabili le polemiche che ne sono seguite e lo schieramento di alcuni esponenti politici da una parte e dall'altra. Ha iniziato Ugo Cassone, il presidente della commissione Commercio, quota Pdl. «Le parole di Corsetti ci sembrano inopportune e peccano come minimo di tempismo: non vorremmo che la sua posizione fosse figlia di qualche disagio o difficoltà interna al suo municipio. Solo ieri (lunedì n.d.r.) al tavolo di confronto è stata affrontata la problematica dell'occupazione di suolo pubblico degli esercizi commerciali. Su questo argomento l'amministrazione capitolina si misurerà per trovare una soluzione al caos lasciato dalle amministrazioni passate». La risposta dell'altra parte politica, il Pd, non si è fatta attendere. Per il consigliere capitolino Dario Nanni: «La crisi economica non può essere il pretesto per alleggerire i controlli e lasciare campo libero all'arbitrio dei furbi. Il Campidoglio la smetta di chiudere un occhio e imponga il rispetto delle regole». Gli ha fatto eco Monica Cirinnà, altro consigliere del Pd: «Il centro di Roma e le aree di maggior pregio turistico, ambientale e storico, risultano ampiamente occupate in maniera illegittima con arredi posticci e non previsti tra i titoli della concessione». E ancora il vicepresidente della commissione ambiente Athos De Luca che ha chiesto l'intervento del ministro dei Beni Culturali «a tutela del patrimonio storico della capitale». E se i residenti sono d'accordo con i consiglieri del Pd, lo stesso non può dirsi degli esercenti, raccolti nel pensiero del presidente della Fipe-Confcommercio Nazzareno Sacchi: «Il ruolo dell'organo politico del Municipio è quello di dialogare con le categorie non soltanto di reprimere. Corsetti doveva sapere che con un atteggiamento caratterizzato dall'assenza di dialogo si sarebbe arrivati a questa situazione».

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