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La basilica di Sisto III E il miracolo della neve d'agosto

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Fudedicata al culto della Madonna, il dogma della cui divina maternità era appena stato sancito dal Concilio di Efeso (431). La Basilica - il nome completo è Papale Arcibasilica Patriarcale Maggiore Arcipretale di S. Maria Maggiore - è anche conosciuta come Santa Maria della neve o come Basilica liberiana e sorge sulla sommità del colle Esquilino: è l'unica ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana. Il richiamo alla neve ha un significato ben preciso: si dice che il luogo scelto per la chiesa sia stato suggerito anche dal fatto che il 5 agosto un'insolità nevicata abbia imbiancato il colle e che papa Liberio - primo ispiratore della Basilica - abbia tracciato il perimetro nella neve. Ancora oggi quel "miracolo" è rievocato ogni anno.La basilica fu costruita all'epoca a tre navate, divise da 21 colonne di spoglio per lato, sormontate da capitelli ionici, sopra le quali corre un architrave continua. La navata centrale era illuminata da 21 finestre per lato (la metà delle quali successivamente tamponate) ed era sormontata da una copertura lignea con capriate a vista. I primi interventi di modifica della struttura originaria avvennero in vista del primo giubileo dell'anno 1300; in particolare durante il pontificato di Niccolò IV venne aggiunto il transetto e fu creata una nuova abside che venne decorata con mosaici realizzati da Jacopo Torriti (Incoronazione di Maria e Storie di Maria). Alla stessa epoca risalgono i mosaici della facciata, opera di Filippo Rusuti.Nel Quattrocento il cardinale d'Estouteville (1443-83) fece coprire a volta le navate laterali, mentre quella centrale fu decorata da un soffitto a cassettoni realizzato su progetto attribuito all'architetto Giuliano da Sangallo, su commissione del cardinale Rodrigo Borgia, poi Alessandro VI. Tra le opere aggiunte nei secoli ci sono la trecentesca Cappella del Presepe di Arnolfo di Cambio (distrutta) e la Cappella Sforza eseguita su disegno di Michelangelo Buonarroti. Nel tardo XVI secolo Sisto V fece eseguire un ciclo di affreschi sulle murature che tamponarono alcune delle finestre paleocristiane. L'esterno dell'abside, rivolto verso Piazza dell'Esquilino, è opera di Carlo Rainaldi, il cui progetto prevalse rispetto a quello del contemporaneo Bernini. La facciata principale, caratterizzata da un portico e da una loggia per le benedizioni, è stata eseguita tra il 1741 e il 1743 da Ferdinando Fuga. Nella Basilica ci sono la tomba di Gian Lorenzo Bernini e della sua famiglia.

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