Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Cenone a buon mercato

Esplora:
default_image

fra i banchi Cala la vendita della carne (tranne quella bianca). Bene il pesce I romani spendono in media 100 euro per acquistare i cibi tipici delle feste

  • a
  • a
  • a

Maè stata comunque una spesa piuttosto sostanziosa considerato che per acquistare i cibi tipici delle feste, tra carne, pesce, pasta all'uovo, frutta e verdura, i romani hanno speso mediamente un centinaio di euro. Quest'anno la vera sorpresa sono i prezzi per quanto riguarda la frutta e la verdura: decisamente più bassi dello scorso anno per merito del clima fino ad oggi mite. Lo stesso può dirsi per alcuni tipi di carne, come per le bianche, e per il pesce anche se le mareggiate degli ultimi due giorni potrebbero già dalla prossima settimana invertire la tendenza. Balzano agli occhi i prezzi di alcune tra le verdure più gettonate per il periodo: i carciofi. In 4 mercati raggiunti ieri mattina (piazza Irnerio, Trionfale, Laurentina ed Esquilino), i carciofi stavano di media a 90 centesimi o un euro, l'anno scorso il loro prezzo quasi ovunque era sopra l'euro. Anche per le zucchine romanesche il prezzo oscilla tra i 2,50 e i 2,90 euro al chilo, prezzo inferiore allo scorso anno quando si trovavano anche a 3 euro. Per la frutta, in particolare arance e mandarini, i prezzi oscillano tra 1,50 e 1,30, se invece si decide di strafare e prendere frutta fuori stagione, come le ciliege, come tutti gli anni i prezzi sono proibitivi: 30-40 euro al chilo. «Ma si vende pochissima frutta fuori stagione - racconta Mario che ha un banco al Trionfale - la gente preferisce sempre la tradizione nel periodo delle feste». A proposito di tradizione gettonatissimo il pesce. Qualche banco, come a Laurentina, lamenta un deciso calo delle vendite rispetto al Natale dello scorso anno, ma ieri mattina le cose sono andate diversamente: gettonatissime le spigole di allevamento (da 15 a 18 euro al chilo), la frittura (circa 15 euro), le alici (10 euro). La gente, soprattutto gli anziani, comprano già oggi per il pranzo di Natale surgelando il tutto, naturalmente, per paura che già da lunedì i prezzi lieviteranno. Ma niente paura, assicurano dal mercato Irnerio, «non possiamo permetterci aumenti in questo periodo». Capitolo carni. Si vendono sempre meno rispetto al pesce nel periodo natalizio, anche se la crisi, spiega Walter del mercato Esquilino «sta spingendo in alto i consumi delle carni bianche come pollo, abbacchio, tacchino e coniglio». I prezzi? Dai 9 ai 9,90 euro al chilo sui banchi. Non si rinuncia alla frutta secca. Nella borsa della spesa di chi predilige i mercati non mancano in particolare mandorle e datteri. Le prime a circa 7 euro al chilo, i secondi a 6. In questo caso qualche rincaro viene lamentato dalla clientela abituale. Rosa, che fa la spesa a Trionfale dice che «l'anno scorso i datteri stavano in media a 5 euro, uno di aumento non è poco in tempi di crisi». Ma i titolari dei banchi respingono l'accusa sugli aumenti di prezzo: «Anzi - fa sapere Giovanni che ha un banco di frutta fresca e secca - i prezzi li abbiamo diminuiti, se no chi comprava co sta' crisi...». Dam. Ver.

Dai blog