Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Tutti uniti su Zingaretti ma Bachelet si defila

default_image

  • a
  • a
  • a

Iquattro aspiranti segretario regionale Enrico Gasbarra, Giovanni Bachelet, Marta Leonori e Marco Pacciotti, su questo la pensano allo stesso modo. A metterli tutti attorno a un tavolo in Senato è stato ieri il commissario del Pd Lazio Chiti, che ha organizzato l'incontro per dettare gli indirizzi in vista delle primarie del 12 febbraio. «Ho chiesto questo incontro - ha spiegato Chiti - non per disciplinare il loro confronto, perché i rapporti tra loro sono ottimi e la stima che hanno reciprocamente lo renderebbe superfluo, ma per soffermarmi su due aspetti: il primo è chiedere a tutti i segretari delle federazioni di svolgere, prima che il congresso nei circoli entri nel vivo, almeno un confronto tra i quattro candidati. Il secondo aspetto è che vogliamo tutti che la fase della consultazione dei circoli e soprattutto quella dei cittadini rappresenti una forte iniziativa politica». Dai quattro candidati alla segreteria del Pd Lazio è arrivato un sostanziale assenso alla candidatura di Nicola Zingaretti alle Comunali del 2013, sia pure con qualche distinguo. Il più convinto che l'attuale presidente della Provincia sia l'uomo giusto per conquistare il Campidoglio è Gasbarra appoggiato da MoDem, lettiani, bersaniani e AreaDem: «Senza se e senza ma, è il candidato migliore che il Pd possa offrire alla città. Ha governato bene una istituzione difficile: qui nel Lazio abbiamo avuto una primavera bellissima di rinnovamento, tanto che non abbiamo bisogno di rottamatori. Nicola è un quarantacinquenne che rappresenta una idea nuova di città». «Zingaretti - ha spiegato Pacciotti - è una risorsa che mi sento di appoggiare: ha dimostrato di essere un amministratore che parla a tutti». Per Marta Leonori «Zingaretti è un ottimo candidato che ha svolto un ottimo lavoro». Più defilato Bachelet: «Le primarie sono nel nostro statuto quindi ho trovato singolare che le abbia chieste, come fosse una concessione. Mi auguro che ci sia un secondo candidato credibile, perché rispetto a una certa idea sovietica, questo può aiutare a mobilitare prima e meglio il partito». I candidati hanno promesso una campagna elettorale «sobria», coerentemente al clima di crisi economica. «Sarebbe una follia il contrario. Non riempirò Roma e il Lazio di faccioni» ha sintetizzato Gasbarra. Categorico Bachelet: «Non farò alcun manifesto». Chiti ha auspicato che dalle primarie esca un gruppo dirigente forte per avviare una piattaforma forte da contrapporre al malgoverno del Campidoglio e della Regione.Dan. Dim.

Dai blog