Aspetta casa da 12 anni Presto la soluzione
L'emergenzacasa, a Roma, è da anni un dramma cronico trasformato da decenni in una lotta tra poveri. Il signor Di Salvo, come denunciato ieri da Il Tempo, ha fatto la prima richiesta per un alloggio popolare nel 2000. Solo nel 2004 il Campidoglio gli ha assegnato un appartamento ad Anzio. A quel tempo infatti l'allora giunta Veltroni decise di prendere alcuni immobili fuori Roma pur di garantire un alloggio alle decine di migliaia di persone senza tetto. La signora Hanna, già malata, si aggrava ed è costretta a ricorrere a ricoveri e terapie che la portano a subire continui viaggi tra Anzio e Roma. Nel 2006, il signor Di Salvo chiede il trasferimento di alloggio. La risposta arriva solo tra la fine di ottobre e i primi di novembre. Firmato il verbale di assegnazione, preparate le valige per l'agognato trasloco, scopre che il mini appartamento a Testaccio è stato occupato abusivamente da adulti con minori. «Ci siamo spesi tanto per il signor Di Salvo e stiamo continuando a farlo - dice il delegato del sindaco all'emergenza casa, Maurizio Berruti - purtroppo, questi fenomeni si ripetono con una certa frequenza e non abbiamo strumenti sufficienti per fronteggiare situazioni sulle quali, comunque, occorre sempre tenere presente l'aspetto umano. È senza dubbio vero che il diritto leggittimo del signor Di Salvo va garantito ma è tristemente vero che non possiamo mandare per strada dei minori. Per questo occorrerebbe aprire quanto prima un tavolo tecnico con l'assessorato alle Politiche sociali, per studiare metodi e regole che siano in grado di garantire assistenza alle persone sgomberate perché, comunque, occupano un alloggio in modo illegittimo ledendo il sacrosanto diritto di altre persone». Il caso del signor Di Salvo è stato riportato ieri sera anche dal Tg5 e l'assessore capitolino alle Politiche abitative, Alfredo Antoniozzi, ha assicurato che la soluzione per il signor Di Salvo e sua moglie Hanna arriverà «tra dieci giorni». Dopo dodici anni di attese e di battaglie, speriamo di poter registrare una vittoria di giustizia e democrazia. Susanna Novelli