Viaggio fra le ringhiere dove l'amore batte la polemica
L'amore può anche essere eterno, la «lucchettomania» no. Partendo da questa convinzione il consiglio del XX Municipio, lunedì scorso, ha approvato una delibera che dispone la rimozione dei celeberrimi lucchetti da Ponte Milvio: «Tutti gli abitanti lo chiedono, i lucchetti creano degrado, non è solo un problema estetico perché i pedoni inciampano nelle catenelle, si sta sviluppando un commercio abusivo, ci sono troppi ragazzi la sera che è impossibile controllare e, non di meno, bisogna ripulire tutte le scritte», ha motivato il mini-sindaco Gianni Giacomini. Roma si è trovata così divisa tra pro e contro. Il sindaco Alemanno ha preso tempo. L'autore del film che ha ispirato gli innamorati, Federico Moccia, si dice amareggiato. Mentre la città, nei fatti, appare già schierata. Dalla parte dell'autore. Perché, nonostante i ripetuti interventi di rimozione, i lucchetti non solo sono sempre tornati, ma hanno anche guadagnato nuovi spazi. Appesi ai lampioni di altri ponti, al laghetto di Villa Borghese, alla cancellata della chiesa che si affaccia su Fontana di Trevi: se dovessimo considerarlo un problema, insomma, praticamente tutti i Municipi della Capitale dovrebbero imporre la stessa linea dura scelta dal XX, perché gli emuli di Step e Baby, protagonisti del film «Ho voglia di te», dal 2006 ad oggi hanno seminato l'intera città di dichiarazioni d'amore. Come detto l'ultima iniziativa dell'amministrazione, che avrebbe dovuto liberare (definitivamente) dai lucchetti Ponte Sant'Angelo, Ponte Umberto I e Fontana di Trevi, non ha avuto effetti duraturi. A poco più di due mesi di distanza Ponte Sant'Angelo e Ponte Umberto I appaiono come prima, invasi di ferro e scritte caramellose, mentre alla Fontana di Trevi ci ha pensato il don della chiesa SS. Vincenzo ed Anastasio: «Questo è un luogo sacro e la moda non ha nulla di religioso», ha spiegato il sottodiacono nel confermare che i lucchetti li tolgono direttamente loro, muniti di tronchesi. L'usanza, come la chiama Alemanno, ha poi «sconfinato» verso Ponte Cestio e Ponte Fabricio, «addobbati» in più punti. Solo Ponte Sisto ed il laghetto di Villa Borghese risultano quindi, almeno per ora, completamente «ripuliti». E i romani? C'è chi condivide le ragioni del presidente del XX Municipio, adducendo per lo più a motivazioni di carattere storico, come il signor Vincenzo, che plaude al nuovo Ponte Sisto liberato «perché questi sono beni dell'umanità, non possiamo dare retta a tutte le ragazzate di oggi», e - d'altro canto - chi sostiene la «causa Moccia», come Gianfranco: «I lucchetti a Ponte Milvio per Roma sono un po' come il Colosseo, un tratto distintivo che ci rende famosi anche all'estero e che attira turisti favorendo la nostra economia». Insomma la polemica, quella sì, insieme all'amore, rischia di diventare eterna.