Alemanno e Moccia, missione lucchetti
Lucchetti sì, lucchetti no. È il giorno della verità. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, nel primo pomeriggio Federico Moccia e Gianni Alemanno si incontreranno nel bel mezzo del Ponte degli innamorati (e delle polemiche) per studiare nuove soluzioni che possano da una parte mantenere in sicurezza Ponte Milvio e, dall'altra, preservare una tradizione che ha fatto impazzire una generazione di adolescenti romani e contagiato i sognatori di mezzo mondo. I lucchetti dell'amore, così sono chiamati, sono infatti una moda lanciata dallo scrittore e regista Moccia con la pubblicazione del suo libro «Ho voglia di te». Per anni i ragazzi si sono ritrovati a Ponte Milvio e, con il click di un lucchetto chiuso da due mani sugellavano l'amore per sempre. Un gesto che ha contagiato molti, tanto che i lucchetti sul Ponte, mese dopo mese, si arrampicavano uno sull'altro fino a far sparire pali della luce e ringhiere. Fino a far sospettare l'amministrazione del Municipio XX che danneggiassero l'immagine del Ponte stesso. Sospetto che pochi giorni fa si è concretizzato in una decisione: i lucchetti vanno tolti, hanno deliberato i consiglieri municipali, perché «tale costume, da anni, aveva l'onere di danneggiare l'immagine e la dignità di questo antichissimo ponte, messo colpevolmente in secondo piano per correre dietro alle mode televisive». La decisione - bipartisan - ha scatenato la polemica. Con il «nostro» Moccia che sulle pagine de Il Tempo ha ripudiato la decisione del Municipio, intento a dedicarsi a spezzare i cuori di tanti innamorati anziché spazzare i rifiuti sotto il Ponte e occuparsi delle baraccopoli. Fin quando non interviene il sindaco, che sente al telefono il presidente del Municipio XX Gianni Giacomini e annuncia: «Rispetto alla decisione del Consiglio di rimuovere i lucchetti da Ponte Milvio gli ho chiesto di aspettare qualche giorno. Vorrei infatti avere il tempo di sentire l'autore dei romanzi che hanno lanciato la moda, Federico Moccia, per vedere se è possibile trovare un'alternativa a questa che è ormai diventata una usanza romana e non solo per gli innamorati». Alemanno chiede dunque proprio allo scrittore «una suggestiva idea, una delle sue, che possa dare una alternativa alla presenza dei lucchetti a Ponte Milvio». Moccia, ricevuto l'invito, si mette così al lavoro. E durante la giornata di ieri inizia a pensare a una soluzione. Del resto per lui «i lucchetti sono un sogno romantico» che bisogna preservare. «Creano degrado, dicono? I problemi della gente sono ben altri. Parlare così è un'offesa alle persone intelligenti. Vengono da tutto il mondo per Ponte dei lucchetti. Se avessi il potere direi alla gente di assaltare il XX Municipio come Fort Apache». Lo stesso Moccia ricorda su queste colonne quante volte è passato lungo il Ponte e ha osservato giovani pieni di amore fermarsi per sigillare una storia, o le scolaresche venute da ogni parte d'Italia che dopo le canoniche tappe turistiche tra Colosseo e Fontana Trevi si fermano proprio lì, quindici metri sopra al Tevere, per vedere con i propri occhi le migliaia di lucchetti neanche fossero pezzi da museo. «Una soluzione intelligente l'aveva già trovata Veltroni - racconta ieri Moccia - che voleva mettere delle catenelle tra le colonnine con i cuori fatte realizzare da uno sculture». Sì, ma alternative concrete per preservare il decoro di Ponte Milvio? si chiedono dal Municipio XX che, dopo aver ipotizzato il Ponte della Musica come nuova location, è subito tornato sui suoi passi: «Perché i problemi di decoro resterebbero tali». Forse le risposte verranno fuori questo pomeriggio. E non è detto che la veltroniana soluzione, proposta quando, anni fa, venne sollevato lo stesso problema del decoro sempre dal consiglio municipale, sarà scartata. Anzi. Moccia e Alemanno oggi si troveranno sul Ponte per cercare una risposta che possa mantenere viva la tradizione di una generazione di innamorati. Il sindaco alla fine dovrà decidere se far sparire o no (o se trasferire altrove) una meta di «colore» nel cuore di Roma. COMMENTA Di' la tua