Il municipio XX vota unanime: monumento senza ferraglia

Conbuona pace dell'Assessore Visconti, che ritiene l'usanza ormai «una tradizione acquisita», la mozione del PD per togliere i novelli simboli d'amore è stata approvata all'unanimità dai consiglieri presenti. La moda di chiudere un lucchetto sullo storico Ponte proviene dal romanzo di Federico Moccia «ho voglia di te» reso famoso dalla sua trasposizione cinematografica. Gli innamorati, imitando i protagonisti del libro, chiudono un lucchetto sul ponte e gettano la chiave nel Tevere in segno di eterno amore. Non la vede così il Presidente del Municipio Gianni Giacomini - PdL - (assente per impegni istituzionali) che ritiene che il vero amore si possa dichiarare in modi migliori e afferma: «la mole dei lucchetti è tale da creare problemi, non solo estetici, ma, anche, all'incolumità dei pedoni che attraversano il ponte, in più, si è creato un commercio abusivo inerente ai lucchetti e pennarelli ed addirittura gente che, armata di cesoie, va a tagliare il metallo per rivenderlo - aggiunge Giacomini - oltretutto la rimozione delle scritte con il pennarello fatte sul ponte inizia a deteriorarlo in maniera grave» Il Presidente del Consiglio Simone Ariola e il Consigliere Mori hanno preferito non partecipare al voto per sottolineare quali siano le criticità della zona che, certo, non si fermano ai soli lucchetti: «Non si può non essere favorevoli a questa iniziativa che vuole ridare dignità e rispetto al nostro amato e importante monumento. Tutto Ponte Milvio ha una serie di forti problematiche di carattere sociale, commerciale, come commercianti e parcheggiatori abusivi, oltrechè di sicurezza e legalità come fenomeni di spaccio di droghe e microcriminalità in aumento, nonchè di viabilità, le quali meriterebbero un'attenzione prioritaria». Insomma, pare proprio che, in modo politicamente trasversale, la novella tradizione del «lucchetto d'amore» sia destinata a tramontare. Filippo Maria Mercanti