Gasbarra scende in campo I giochi adesso sono fatti
Sonoquesti i punti-cardine del programma di Enrico Gasbarra, da ieri ufficialmente candidato segretario del Pd Lazio. Il deputato di area cattolico popolare ha depositato la propria candidatura alle primarie del 21 febbraio ieri mattina alle 9 nella sede regionale del partito. Una candidatura ventilata da tempo, quella di Gasbarra, che prima di sciogliere la riserva si è immerso in una serie di incontri civici. Una proposta che sembra partire dal basso e che ha raccolto attorno a sé ampio sostegno. Oltre a MoDem (popolari e veltroniani), sosterranno Gasbarra la maggioranza bersaniana di cui fa parte Zingaretti, l'area Letta e AreaDem di Franceschini, prima spaccatasi e poi ricompattatasi col non expedit di Zanda. Gli altri candidati sono Giovanni Bachelet (deputato e presidente del Forum Nazionale Politiche dell'Istruzione del Pd sostenuto da Rosy Bindi) e due esponenti dell'area Marino: Marta Leonori e Marco Pacciotti. Domattina si riunirà la commissione regionale per il Congresso che verificherà la documentazione depositata, per poi ufficializzare le candidature alla prima fase del Congresso, che si concluderà il 26 gennaio con la Convenzione regionale. Le firme raccolte da Gasbarra a sostegno della propria candidatura sono 3.605 (ne servivano 570). Subito dopo viene la Leonori - direttore della fondazione Italianieuropei - con 1.002, seguita da Bachelet (834) e Pacciotti (737). «Le tante firme raccolte da me e da altri colleghi dimostrano che il Pd gode di ottima salute - dice Gasbarra, appoggiato ieri anche dall'associazione di volontariato "Nessun luogo è lontano" - Le primarie saranno una primavera di idee, di proposte. Sono convinto che si lavorerà uniti mettendo insieme le proposte migliori per mandare in archivio il governo delle destre e avviare una grande riscossa per l'alternativa ad Alemanno e Polverini». «Le 848 firme raccolte sono una prima soddisfazione - dice Bachelet - Sono felice di confrontarmi con gli altri candidati in una campagna elettorale che mi auguro leale e costruttiva». La Leonori - sostenuta da Marino, Meta, Concia, Calipari e Madia - punta sui «giovani nativi del Pd».