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Tavolini selvaggi, l'effetto rimozioni dura solo un giorno

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Tantoè passato dal momento della rimozione forzata dei tavolini all'aperto del ristorante Osteria della Vite nell'omonima via, ai tavolini che erano di nuovo lì a occupare, abusivamente, il tratto di strada davanti al locale. Eppure, per arrivare a quella rimozione, la prima di una serie inaugurata dal presidente del I Municipio Orlando Corsetti che interesserà nelle prossime settimana altri 77 locali tra Centro, Trastevere, S. Lorenzo, Esquilino, ci sono voluti più di sei mesi. Perché mancano mezzi e uomini, come lamentato da Corsetti, e dal momento in cui viene elevato il verbale dei vigili urbani a quando può essere dato il via alla rimozione, le settimane passano. Fatto sta che dei due ristoranti in via della Vite caduti nella rete dei controlli e delle sanzioni, il ristorante «Sugo» ha scelto di non rimettere i tavoli fuori, l'Osteria della Vite, sì. Il perché lo aveva già annunciato Alessandro, proprietario del locale. «Se mi tolgono i tavolini io fallisco perché circa l'80% del mio giro d'affari viene proprio dai clienti che mangiano fuori». Tra rischiare un'altra multa o la chiusura del locale e la sicurezza di chiudere per sempre, Alessandro, evidentemente, ha scelto la prima strada. Ed è quella, tra l'altro, che la maggior parte degli esercenti raggiunti da un provvedimento di questo genere scelgono. Ed è il motivo per cui, forse, bisognerebbe rivedere qualcosa nelle procedure con le quali si arriva a rimuovere le occupazioni abusive. Non può accadere che gli sforzi amministrativi vengano vanificati in 24 ore. Perché funziona più o meno così. Sedie e tavoli vengono portati dentro i magazzini adibiti per la custodia degli oggetti sequestrati, il proprietario se li va a riprendere, probabilmente paga la multa che comprende anche la rimozione e li riporta nel locale. Perché non li lascia lì e se ne compra altri? Forse perché acquistarne di nuovi costa di più o semplicemente perché in questo modo fa prima a rimetterli dove erano. La situazione comunque dimostra che qualche falla nel sistema c'è. Magari sarebbe meglio scoprirla invece di continuare a spendere soldi pubblici senza riuscire a contrastare, se non in minima parte, l'abusivismo. Dam. Ver.

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