L'albero di Natale diventa agenzia di collocamento
La crisi morde ancora più sotto le Feste e l'albero di Natale alla stazione Termini di Roma si trasforma in ufficio di collocamento. I soldi non bastano, il lavoro è precario o, per molti, non c'è per nulla. Così, quest'anno, sono tante le letterine a Babbo Natale arrivate da varie città che parlano di un unico argomento: lavoro. Un posto per campare, un contratto con qualche garanzia in più, un «miracolo» per chi al lavoro ha dovuto rinunciarci immeritatamente o una nuova occupazione che renda il suo giusto posto al merito, laddove dovrebbe starci e non c'è. I bigliettini, lasciati fra i rami dell'albero a Termini con i desideri per questo Natale e per il nuovo anno, sono messaggi d'amore, di speranza, ma soprattutto di disoccupati avviliti. Lasciano perfino i riferimenti personali: sintesi di curricula, cellulare ed email per essere ricontattati. «Pizzaiolo. Cerco lavoro anche fuori Roma», recita uno dei biglietti appesi. In calce, mail e riferimenti. Poi, il numero di un signore di un'azienda agricola che offre le sue referenze. Andrea, 21 anni, cerca lavoro: dà il numero di patente, aggiungendo «max serietà». «Caro Babbo Natale, quest'anno non voglio regali, anche perché i soldi sono finiti. Vorrei solo un lavoro, ma credo sia un sogno impossibile», il pensiero di Angela. Paolo, ancora, scrive: «Sono ingegnere e non ho un lavoro fisso. A cosa è servita la laurea? Vorrei un aiuto perché penso di meritarmi una vita più serena». Adriana, invece, si sfoga: «Caro Babbo Natale, fammi andare in pensione prima di morire!!!». Un commento al «pacco» dono del neo governo. Passanti e viaggiatori si fermano a leggere e c'è pure qualcuno che si commuove e commenta laconico: «Vivere così non è più normale. Ci prendono sempre tutti in giro». E si finisce con il soffermars sul bigliettino anonimo. Disarmante e forse più attrattivo di altri: «Caro Babbo Natale, sono rovinata. Non scherzo. Aiutami…così sarò felice». Intorno, la vita che scorre, la mega slitta illuminata, gli addobbi. E, sull'albero di Roma, il Natale dell'Italia con un unico desiderio.