Referendum per la nuova piazza Testaccio
Sarannoi testaccini a scegliere quante dovranno essere le panchine e le aiuole, come migliorare la viabilità e come valorizzare i platani monumentali. L'idea di consultare direttamente i cittadini è venuta al presidente del I Municipio Orlando Corsetti. I progetti in campo sono tre. Uno lo ha presentato l'associazione «Testaccio in piazza», un altro è stato redatto dal Campidoglio e l'ultimo è quello presentato ieri ai residenti dal Municipio. Bisognerà fare presto a scegliere. Con il nuovo anno, infatti, gli operatori dovranno iniziare a trasferirsi nella struttura compresa tra via Galvani e via Volta. I banchi, a quel punto, verranno demoliti. È decisivo, quindi, scegliere come dovrà diventare piazza Testaccio. Il progetto del Municipio è di renderla una grande isola pedonale (4.800 metri quadri, più ampia di Campo de' Fiori che è di 4.300) dove resterà solo l'edicola, un chiosco e le lunghe panchine circolari che circondano le aree verdi oltre alla Fontana delle Anfore che oggi si trova in piazza dell'Emporio. Autobus e macchine potranno passare dalle due vie ai lati della piazza e in tutto l'isolato ci sarà il limite di velocità di 30 chilometri. L'unico handicap è la perdita di 60 posti auto. Il progetto ha preso forma nell'ultimo anno grazie al Laboratorio municipale Testaccio, che ha distribuito una serie dei questionari ai residenti e ha chiesto l'apporto dell'Oratorio di Santa Cecilia e dei bambini di due scuole: l'elementare IV Novembre e l'istituto Elena Bettini. I soldi per far partire i lavori ci sono. Un milione di euro ripartiti tra Campidoglio (600mila) e Municipio (400mila derivanti dagli oneri concessori del nuovo parcheggio di via Volta). «Quando i cittadini avranno scelto il progetto che preferiscono nel referendum - spiega Corsetti - potremo procedere al bando di gara ed entro luglio partire con i lavori». Il timore dei residenti è che l'iter si allunghi e di ritrovarsi, quindi, con una piazza Testaccio cantierizzata per anni. Dario Martini