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Il patto di Alemanno per sconfiggere la crisi

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Non piace, e preoccupa, la manovra varata dal governo Monti che richiede ancora sacrifici agli Enti locali e che avrà ricadute pesantissime sulle tasche di tutti i cittadini. Lo dice chiaro e tondo il sindaco Alemanno che, attaverso il suo blog, annuncia un documento già inviato al governo, alla Regione, alla Provincia, alla Camera di Commercio, alle parti sociali per lavorare insieme non solo alla riduzione degli effetti negativi della manovra ma per intraprendere la strada maestra per sconfiggere la crisi, vale a dire quella del rilancio dell'economia. «Se è vero che il patto di stabilità non è stato toccato, abbiamo una riduzione di un miliardo e 400 milioni di trasferimenti per tutti i comuni, e per Roma significa circa il 10% in meno, pari a 140 milioni di euro - chiarisce subito Alemanno -. Questa riduzione dei trasferimenti viene compensata attraverso una serie di tasse che vengono intestate agli enti locali, ma che in realtà sono state decise all'interno della manovra. C'è la cosiddetta Imu, Imposta immobiliare unica che riunisce l'Ici anche sulla prima casa con quella che è l'Irpef sugli affitti, e quindi un'imposta nuova ma che graverà sulle spalle dei cittadini proprio per recuperare quel miliardo e 400 milioni. C'è il Tpl, in cui il fondo è stato ricostituito, ma attraverso l'aumento delle accise sul carburante». Una misura pesante che grava su casse già provate dal debito e dai tagli imposti dalle ultime tre manovre finanziarie. «Non dobbiamo giocare in difesa - continua il primo cittadino - dobbiamo sfidare la crisi e la strada maestra è quella del rilancio dell'economia». Per questo, nel documento preparato dal sindaco ci sono conferme e proposte. Le nuove linee metropolitane, il decreto su Roma Capitale, l'inaugurazione della stazione Tiburtina, il piano per il rifacimento delle facciate degli edifici lungo le consolari, il piano commercio, la gara per il Campidoglio due, sono realtà irrinunciabili. Poi le richieste al governo, tra cui la revisione del patto di stabilità per garantire investimenti nelle opere pubbliche; lo sblocco di Fiumicino 2, per il quale, ha spiegato Alemanno, «ci sono le risorse con l'aumento delle tariffe aeroportuali: un investimento da 4 miliardi in grado di assicurare un grande sviluppo per Fiumicino e Roma». Al Governo, ha detto il sindaco, sarà chiesto anche un appoggio «fino in fondo» della candidatura olimpica di Roma, così come l'approvazione di un decreto che riconosca la zona di Ostia come distretto turistico. Alla Camera di commercio di Roma, ha spiegato Alemanno, «chiederemo che spenda tutte le risorse che ha per fondi di sostegno e garanzia per le imprese romane, per favorirne il rilancio e la spinta nella ricerca e nell'innovazione». Il bilancio capitolino che sarà pronto tra gennaio e febbraio sarà orientato proprio verso lo sviluppo e la riduzione dei costi della politica. «Tutto questo - ha detto Alemanno - deve avere un contraltare sociale. Dobbiamo fare uno sforzo per rafforzare la rete di solidarietà ai cittadini, attraverso l'attuazione reale del quoziente familiare dall'anno prossimo, facendo in modo che le tariffe siano commisurate alle famiglie. Dobbiamo poi lanciare un sistema di social card che aiuti le famiglie nei consumi: uno strumento che darà un punto di riferimento a quanti hanno difficoltà a raggiungere la fine del mese». Infine insieme ad alcuni sindacati, ha spiegato il sindaco, «è stata progettata la fondazione di "Roma capitale welfare", che metta insieme gli interessi dei lavoratori dipendenti con quelli dell'amministrazione per azioni di sostegno al reddito». Reagire dunque alla crisi e alla manovra, anche se alcuni aspetti di questa ancora non sono completamente chiariti. «Sul trasporto locale c'è con il governo una fase di consultazione - ha infatti affermato la presidente della Regione, Renata Polverini - la giunta si è tenuta per discutere una delibera nella quale chiedere l'aumento dell'accisa sulla benzina per finanziare il Tpl. C'è tuttavia una risposta leggermente diversa dal governo rispetto a quanto concordato, ora siamo in attesa ma non dovrebbero esserci colpi di scena».

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