Sotto l'abete della Pisana il taglio dei vitalizi
Ai consiglieri regionali potrebbe arrivare un «regalo» prima di Natale: il taglio dei vitalizi. Il presidente dell'Assemblea del Lazio, Mario Abbruzzese, ha presentato una proposta di legge per abolire gli assegni dalla prossima legislatura e per diminuirli agli attuali inquilini della Pisana. La formula è la stessa adottata dai presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani: il passaggio, nel 2012, dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo. Significa che a fine mandato i consiglieri in carica avranno un vitalizio meno ricco dei loro predecessori. Non tutti sono d'accordo, ovviamente. Ma si sta componendo una maggioranza trasversale (hanno presentato analoghe proposte sia l'Idv di Maruccio sia il Prc di Peduzzi). Anche perché i due comitati che riuniscono i presidenti delle Regioni e i numeri uno delle Assemblee hanno stabilito di cambiare le regole entro sei mesi. In una stagione, tra l'altro, in cui saranno richiesti sacrifici piuttosto pesanti ai cittadini (nella manovra del governo Monti sono previsti ticket sui ricoveri e una riduzione del fondo per la sanità). Per pagare i vitalizi la Regione Lazio spende ogni anno 16 milioni di euro. Gli assegni sono 217. Di questi, 41 di reversibilità. L'assegno mensile supera quello degli ex deputati e degli ex senatori. Dopo aver trascorso alla Pisana una legislatura, cioè cinque anni, si ha diritto a un vitalizio mensile di 3.100 euro netti. Se invece si è stati impegnati due mandati si arriva a 5.200. Infine quelli che restano consiglieri per quindici anni vincono la lotteria: 6.100 euro al mese. Ma il vero privilegio riguarda l'età. I consiglieri regionali, infatti, possono ricevere il vitalizio a 50 anni rinunciando a una piccola parte dell'assegno (il 25 per cento per il primo anno fino, progressivamente, al 5 per cento del quinto anno). Giunti a 55 anni conquistano l'intera somma. Se a queste spese si aggiungono quelle per mantenere le 20 Commissioni (16 permanenti e 4 speciali), allora si capisce che la Casta ha traslocato dal Parlamento alla Regione. Negli altri Consigli regionali italiani va meglio: al massimo 8 Commissioni permanenti. Per i consiglieri laziali è un affare: il presidente di ogni organismo ha diritto a un'indennità di 1.500 euro, che si aggiunge allo stipendio di 7 mila. I due vicepresidenti conquistano 800 euro al mese ciascuno. Eppure succede spesso che, a causa degli assenti, le sedute saltino. Del resto la Pisana è lontana dal centro di Roma. È prevista un'indennità (chilometrica) anche per questo.