Luci, regali e sconti accendono il Natale
Roma accende il Natale e scaccia la crisi. Via Condotti, insieme ad altre vie del centro storico, si illuminano in contemporanea alle 17 e 40 di ieri dopo che il sindaco Gianni Alemanno preme un pulsante e dà il via ai festeggiamenti di Natale. Tutti con il naso all'insù le migliaia di romani e turisti che ieri hanno letteralmente invaso il centro nonostante la pioggia, neanche fosse il primo sabato dei saldi di fine stagione. Per la prima volta nella Capitale le luminarie di Natale si accendono in contemporanea con Mosca, dove l'assessore alla cultura Dino Gasperini è volato qualche settimana fa per raccontare Roma in questo periodo. Lo hanno fatto anche andando a Londra e a New York. E proprio le immagini di Mosca riportate su un mega schermo allestito a Piazza di Spagna per l'occasione hanno reso perfettamente l'idea di questa iniziativa di Roma Capitale. «Passione, tecnologia, innovazione e voglia di raccontarsi in modo nuovo», ha esordito così Gasperini salito sul palco davanti la fontana della Barcaccia, accanto a Gianni Letta, al Presidente dell'Associazione di Via Condotti Gianni Battistoni al rappresentante della Confesercenti Stefano Menicarini e ad una madrina dell'iniziativa molto particolare, Ornella Muti, i cui nonni sono di San Pietroburgo. Quest'anno l'amministrazione ha voluto illuminare tutto il centro storico e rendere omaggio al Tricolore per i 150 anni dell'Unità d'Italia con un addobbo particolare, che sarà inaugurato l'8 dicembre e che interesserà l'area da piazza del Popolo a piazza Venezia. Ed è grazie soprattutto all'impegno di 400 commercianti del centro che è stato possibile realizzare questa particolare illuminazione di Natale, a costo zero per il Comune. Un segnale importante secondo il sindaco perché l'investimento è partito da chi, in questo momento, sta soffrendo più di tutti la crisi economica. Con l'accensione del Tricolore lungo Via del Corso i festeggiamenti di Natale raggiungeranno l'acme. «Ringrazio questi imprenditori – ha detto Alemanno – grazie ai quali Roma supera la crisi». I commercianti si sono messi in gioco perché se è vero che il momento è difficile è anche vero che per superarlo servono proprio iniziative come queste che possano funzionare da richiamo per i cittadini e soprattutto per i turisti. «Crediamo in questa iniziativa – ha spiegato Valter Giammaria, Presidente della Confesercenti provinciale – perché contribuisce a dare un'immagine positiva della città». La speranza è invertire la tendenza degli ultimi anni che ha portato i romani a diventare parsimoniosi e a fare acquisti di Natale con un occhio sempre molto attento al portafogli. A giudicare dalla folla in centro di ieri e dalla soddisfazione di alcuni commercianti, sembra si sia partiti con il piede giusto. Certo gli esercenti stanno facendo la loro parte. Vetrine tutte illuminate a festa in centro e nelle vie più commerciali di Roma. Prezzi decisamente contenuti e nessun aumento particolare, rispetto allo scorso anno, da registrare sul fronte oggettistica di Natale e accessori vari. Una politica ben pubblicizzata quasi ovunque, senza eccezione dei negozi griffati. Se servirà si scoprirà soltanto tra qualche settimana quando verranno tirate le prime somme sugli acquisti natalizi. Ieri pomeriggio, comunque, molti negozi registravano il pienone. Alla Benetton, al megastore di Zara, al nuovo Gant di via del Corso c'era la fila ai camerini e alla cassa. Per non parlare dei negozi di giocattoli, quelli che secondo la Confcommercio e la Confesercenti faranno per questo Natale affari d'oro. Fila allo store della Disney in via del Corso e vera e propria ressa a piazza Navona dove è stato allestito, in anticipo quest'anno, il tradizionale mercatino di Natale. La parola d'ordine per tutti è invogliare i clienti all'acquisto. E per farlo si usano sconti, promozioni, buoni acquisto in omaggio, ma soprattutto si cura l'allestimento dei negozi. Mai come quest'anno c'è un tripudio di colori e di luci che abbelliscono gli esercizi commerciali. La sensazione è quella di un commercio che non vuole arrendersi alla crisi, ma che anzi alla crisi ha voltato le spalle.