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Troppi impiegati in ufficio

La metropolitana di Roma

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Soddisfatta l'azienda, soddisfatte anche le sigle sindacali che hanno raggiunto l'accordo con Atac. Forse un po' meno lo saranno alcuni dipendenti, visto che il Piano industriale prevede, ad esempio, per la parte riguardante gli amministrativi, un'ora di lavoro in più a settimana e, all'occorrenza, il loro impiego in attività operative, compresi anche i controllori di viaggio. Potrà accadere così che un impiegato dell'azienda, che fino a ieri magari realizzava i contratti di gestione degli appalti o controllava la ragioneria, dovrà salire su un autobus per verificare se i viaggiatori sono in possesso del biglietto. Nell'accordo siglato con i sindacati si legge: «Nel contesto di complessiva riorganizzazione dei settori aziendali saranno valutate misure atte a promuovere la riallocazione di eventuali risorse eccedenti dell'area amministrazione e servizi». La traduzione la fa il segretario generale della Filt Cgil Lazio Alessandro Capitani: «Visto che l'azienda ha assunto nell'era Parentopoli laddove non serviva, oggi c'è la necessità di impiegare le risorse eccedenti in aree maggiormente remunerative, ovvero impiegare gli amministrativi eccedenti in ruoli operativi, ancora da definire. L'accordo dell'azienda con i sindacati ha sancito questa possibilità». E se 1.200 amministrativi "tremano", non va meglio per il settore manutentivo, dove sono previste altre misure di efficientamento del lavoro, attraverso ad esempio l'estensione dei turni notturni e una nuova politica sulle internazionalizzazioni. Nel Piano si parla anche di assunzioni: bloccate fino al 2015, tranne che per macchinisti e autisti. Per loro al momento c'è soltanto l'impegno a ridefinire le modalità di impiego per un miglioramento quali e quantitativo del servizio. Anche quadri e dirigenti sono stati toccati dall'era dell'austerity. I quadri saranno non solo ridotti di numero ma a loro verranno richiesti obiettivi aziendali più stringenti. Per i dirigenti, che scendono da 92 a 70, via le auto blu e stretta del 10% sui costi. Abolito anche il cosiddetto «orario fiduciario per tutti». Vale a dire che se per alcune categorie di lavoratori venivano dati «gli straordinari» a fronte di una maggiore disponibilità, oggi sarà concessa una cifra forfettaria indipendentemente dal numero di ore lavorate. Tutti i dipendenti, compreso l'amministratore delegato, avranno inoltre un badge di presenza. Non per conoscere orario di entrata e di uscita, ma solo per sapere chi è in azienda e chi, invece, è fuori. L'augurio dei sindacati che hanno raggiunto l'accordo con Atac dopo oltre 15 ore di trattativa è che a beneficiare di questo Piano saranno soprattutto i cittadini, attraverso l'investimento che l'azienda si propone di fare per migliorare i servizi all'utenza. «Naturalmente - si legge in una nota di Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti, Ugltrasporti - le organizzazioni sindacali vigileranno perché le cattive gestione rimangano incastonate negli anni che vanno dal 2008 al 2010». Voce fuori dal coro quella di Massimo Cenci di Cisl Atac: «Questo Piano fa comodo soltanto all'Atac e a una parte di lavoratori. Voglio vedere cosa succederà quando si andranno a toccare macchinisti e autisti per i quali si prevedono soltanto restrizioni. O quando si dirà a un amministrativo di mettersi a fare il controllore. Per quanto riguarda poi i presunti tagli dei dirigenti, ad esempio, o delle macchine blu, fanno soltanto sorridere: piccole cose a fronte di una situazione difficilissima in cui versa l'azienda».

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